Storia e ricetta della Caipirinha, la Cachaça simbolo di patriottismo brasiliano

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calcio, la samba, il carnevale, il cristo redentore, la capoeira rappresentano i simboli con cui siamo abituati a identificare il Brasile ma ce n’è uno forse ancora più identificativo spesso tralasciato che si intreccia indissolubilmente con la storia di questo paese ed è la Cachaca, conosciuto per la sua natura organolettica come il peggior distillato del mondo ma protagonista del cocktail di questo episodio che è addirittura bevanda nazionale per decreto governativo in Brasile la Caipirinha.
Nel 1532 i portoghesi iniziarono la colonizzazione del Brasile e diffusero la coltivazione intensiva della canna da zucchero per estrarre lo zucchero da esportare in tutto il mondo…lo sfruttamento di queste piante era estremo. Era fondamentale non sprecare nemmeno un granello, ognuno di loro era indispensabile per l’economia. Ogni giorno ai braccianti agli schiavi e ai contadini, veniva lasciato insieme a un pasto lo scarto della produzione una melassa completamente esausta che loro utilizzano per ricavarne la Garapa, un succo non fermentato di canna da zucchero, imbevibile da solo, ma che se unito ad aglio miele e lime diveniva una bevanda solo un poco più piacevole ma molto efficace come ricostituente per il fisico provato dalle massacranti giornate lavorative e come medicinale contro influenza, mal di gola e raffreddore. Insomma un filtro casalingo povero che andò nel tempo raffinandosi con le tecniche di fermentazione divenendo Cachaca, distillato poco poco superiore dal carattere scontroso, tecnicamente un rhum ma differente per le proprietà organolettiche e per la sua estrazione sociale. La Caipira termine dispregiativo con cui i portoghesi colonizzatori definivano il popolo rurale e contadino brasiliano si affezionarono comunque a questa bevanda tanto che quando i colonizzatori provarono a imporre il proibizionismo e un aumento delle imposte sulle bevande alcoliche..fu la scintilla che incendiò gli animi già arroventati dalle condizioni imposte dalla colonizzazione che si manifestò nella così detta rivolta della Cachaca del 1660, evento che pose le basi all’ottenimento dell’indipendenza del Brasile che avvenne circa 160 anni più tardi.
caipirinha è vista come una bevanda da spiaggia, associata alle immagini più suggestive di Ipanema, Fortaleza, Copacabana, ma contiene tutta la storia patriottica del paese. Caipirinha è ambasciatrice nel mondo della cachaca, arrivata fino a qui nei 900 con l’inizio del turismo arrivando in Europa con i viaggiatori che la associavano ai ricordi più piacevoli dei loro soggiorni in quei luoghi in Brasile e oggi si è guadagnata una sua identità.
Vediamo come realizzare una Caipirinha…
Secondo il decreto 4851 del 2003 gli ingredienti sono Cachaca, Lime e Zucchero….
Fondamentale trattare il lime nel modo giusto…tagliamo le due estremità, dove si annida il succo amarognolo che stride con la cachaca e con un taglio a V andiamo poi a eliminare la colonna centrale anche questa rilascerebbe dell’amaro al momento del pestaggio….Ora dobbiamo andare a mettere nel bicchiere ma con un’accortezza che è quella di mettere ogni frazione con la polpa rivolta verso l’alto, e ricopriamo con due o tre cucchiai di Zucchero di Canna, ma non quello marrone, quello bianco.... fatto questo pestiamo il lime e lo zucchero più che pressarlo però è cosa buona schiaccialo con movimenti rotatori del pestello cercando di pestare solo la polpa senza sottoporre a eccessiva pressione invece la scorza..per evitare che da essa vengano rilasciati gli oli essenziali più amari.…riempiamo il bicchiere di ghiaccio, altro errore comune è quello di utilizzare il ghiaccio tritato che vi donerebbe un cocktail piuttosto annacquato per il suo scioglimento più celere. E per finire la Cachaca 5 cl…mai tralasciare il tovagliolino…due cannucce corte una veloce mescolata ma senza esagerare in quanto il rituale prevede che ogni persona a cui andrà servito si miscelerà a piacimento il drink utilizzando le cannucce di serie.
Anche per questa volta è tutto e sorseggiando questo di mix di storie a cultura vi do appuntamento al prossimo episodio con un altro drink e un’altra storia!