Alpi Apuane: Traversata dei Poggi di Bosimarone 5.4.2025
Автор: Roberto Garzella
Загружено: 2025-04-17
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Da Biforco (Forno-Ms) si risale il sent. 167 (lizza degli Alberghi) fino a intercettare un sentiero sulla sinistra che scende nel Canale degli Alberghi. Lo attraversiamo e risaliamo dall’altra parte un vecchio e ripido sentiero di cavatori e una via di lizza che ci portano alla cava abbandonata di Grigola. Da qui si risale per poco il versante sulla destra fino a intercettare una traccia da seguire verso sinistra che arriva sul crinale con vista sul lato Fondone; da qui un sentiero si dirige verso una selletta al margine superiore di un boschetto da dove si può scendere (a/r) al vecchio nucleo pastorale di Case Traversa.
Tornati alla selletta comincia la traversata dei Poggi di Bosimarone, tra la cresta dei Trasandini e quella dei Pradacetti (o tra Fondone e Alberghi), in bell’ambiente tipicamente apuano con paleo, roccette, detriti e con possibili problemi di orientamento: la traccia, ad andamento prevalentemente orizzontale, spesso si perde fra pendii e crestine ma bisogna comunque intercettare il sentiero Alberghi-Cormeneto che, seguito verso l’alto fino a una decisa svolta a sinistra, ci permette di arrivare a una focetta al di sopra di un roccione (probabilmente alla base della cortina rocciosa che termina col roccione una traccia verso destra permette di proseguire rimanendo più bassi); da qui si prosegue attraversando un invaso e superando un intaglio per risalire a una selletta con bella vista sui valloni dei Pradacetti. Una traccia continua in versante Pradacetti, percorre una stretta e esposta cengia rocciosa (attenzione!) ed arriva infine alla vecchia cava Maccaglione dove termina la nostra traversata.
Dalla cava si scende ai lati del ravaneto fino a intercettare di nuovo il sentiero per Cormeneto, si riattraversa il Canale degli Alberghi e col sent. 167 si torna a Biforco.
Il percorso è descritto sul libro Apuane 2.
L = 7,3 km H = 750 m T = 7h 30’
Nota: il tratto di traversata dei poggi di Bosimarone non presenta difficoltà tecniche di rilievo (solo una breve cengia rocciosa esposta alla fine) ma può creare problemi di orientamento: la traccia molto spesso non è visibile e va interpretata in un ambiente tipicamente apuano confuso, remoto e selvaggio. Molto importante la confluenza nel sentiero per Cormeneto e l’uscita che permette di proseguire la traversata. Noi abbiamo impiegato quasi 3 ore (soste comprese) a cui va aggiunto l’avvicinamento e il ritorno.
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