Coro di Usini tonino Brundu live vendetta con Paul Dessanti e Tonino Sanna Sassari in piazza
Автор: Paul Dessanti tv
Загружено: 2024-02-03
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Coro di Usini tonino Brundi live vendetta con Paul Dessanti Sassari in piazza
Vendetta Coro di Usini
La canzone tratta un tema scottante: la vendetta. Sotto l'effetto del dolore cocente, come può essere quello dell'uccisione del proprio fratello, nasce il desiderio di farsi giustizia da sé. Occhio per occhio, dente per dente.
Il testo narra dell'uccisione di un bambino innocente e della pronta vendetta da parte del fratello più grande. Il poeta dà inizio al suo canto “in medias res”. Il fatto è già avvenuto; anche il secondo delitto, quello della vendetta, si è compiuto; e il suo esecutore tenta di giustificarlo agli occhi della madre, addolorata sì, per la morte del proprio figlio, come è più che comprensibile; ma ancor più addolorata per i fatti che seguiranno e non solo perché l'altro figlio è diventato assassino. Sono le premesse per cui, seguendo una tradizione cruenta e inumana, questo figlio, verrà a sua volta ucciso.
La protagonista della canzone non è, quindi, la vendetta, ma una madre addolorata ed afflitta, che piange e si addolora col cuore lacerato e sanguinante.
Attraverso questo dolore impotente e, purtroppo, infruttuoso, cocente e insopportabile, attraverso questo silenzio condito di lacrime e di dolore, c'è un grido lacerante, intimo e inespresso, che condanna la vendetta, questo male endemico, irrazionale e disumano, crudele e spietato, da cui bisogna assolutamente liberarsi.
il messaggio che il Coro di Usini affida a questa canzone. Messaggio raccolto dai Sardi emigrati, i quali, con le loro associazioni e i loro circoli, sparsi in tutto il pianeta, hanno fatto conoscere anche agli abitanti del paese ospitante, lo struggente appello della mamma ferita, che grida invitando alla pace, alla solidarietà, al perdono! La vendetta è come la guerra: si sa quando inizia, ma non si sa quando, se e come finirà. Essa non risolve i problemi, ma li incancrenisce e li aggrava.paul dessanti spettacoli e produzioni video - videoclip concerti spettacoli teatro manifestazioni televisive eventi sardegna
Nanni Brundu è nato a Usini il 22 aprile 1950 da Antonio, di professione "muraiolu" (muratore a secco) e Filomena Pisanu casalinga. E’ l’ultimo di quattro figli. Dopo la scuola elementare in paese, dove in seconda ha partecipato ai programmi sperimentali della televisione nel 1957, ha frequentato le scuole medie e i ragionieri a Sassari. Erano gli anni sessanta e inevitabilmente insieme ai suoi amici ha fondato un complessino beat che si chiamava "Joung life". Anni di sogni, musica e discussioni ma anche di rafforzamento di amicizie che poi sarebbero durate per sempre..dopo il diploma e il servizio militare di leva a Siena ha trovato lavoro sempre a Sassari alla Telecom. Intanto componeva canzoni e poesie in lingua sarda ed in italiano, indifferentemente a seconda della vena e dell’umore del momento. La fedele chitarra sempre al suo fianco lo ha accompagnato sempre, nei momenti più sereni ma anche nei momenti più tristi. Ecco infatti i diversi tratti sentimentali delle sue composizioni. Nel 1974 insieme ad alcuni amici di Usini fonda il "Coro di Usini", grazie all’interessamento del parroco ed alla passione comune per il canto corale che in quegli anni trovava entusiasmo nella cosidetta "scuola di Nuoro", ma anche nel Coro di Aggius. Comincia così l’avventura con il Coro di Usini dove canta nella batteria delle "contra". Le canzoni della Settimana Santa e i brani più belli del folklore isolano in genere sono stati i primi canti eseguiti nelle chiese e nelle piazze della Sardegna. Poi all’improvviso la ricerca e la composizione hanno preso la giusta piega e "S’amigu innamoradu" è subito diventata una canzone conosciutissima grazie anche all’interpretazione dei solisti che "sentivano" veramente il contenuto d’amore del testo. Poi piano piano, "Fogos", "Baratz", "In Deus sa gloria" etc. etc. fino ad arrivare ad "Amigu meu", "Su mazzone" e "Vendetta". Altre canzoni sono in cantiere, per quella incontenibile esigenza di guardare il mondo dall’ottica della poesia. Nel 1992 ha pubblicato una raccolta di poesie dal titolo " Sussulti", seguita poi da un’altra raccolta del 1998 "Affetti e disfatte", entrambe pubblicate dalla casa editrice il Torchietto di Ozieri del suo grande amico Mario Chirigoni, che ha creduto in lui aiutandolo non poco. Nel 1979 ha collaborato insieme ad altri componenti del Coro a Roma con Piero Marras per l’album "Stazzi Uniti". Partecipa a vari concorsi di poesia in Sardegna e nella penisola. Al concorso Treviso in fiore nel 1995 ha vinto con la poesia "la rosa".
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