PISTOIA - Basilica della Madonna dell'Umiltà e il quadro miracoloso
Автор: Massimo Nalli
Загружено: 2020-09-10
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Il Santuario Basilica della Madonna dell'Umiltà è dedicata alla Vergine Maria. La costruzione iniziò nel 1495.
La sua importanza architettonica è dovuta alla cupola cinquecentesca del diametro di 20,5 metri, realizzata da Giorgio Vasari e alta 59 metri.
L'attuale edificio sorse sul luogo dell'antica chiesetta di Santa Maria Forisportae, così detta perché edificata all'esterno della prima cerchia di mura ed era appena al di fuori della Porta Vecchia.
Per la chiesetta, nel 1382, un pittore aveva dipinto ad affresco un'immagine della Madonna dell'Umiltà, la medesima che oggi si venera nella nicchia sull’Altare maggiore del Santuario.
Secondo la leggenda il 17 luglio 1490, in mezzo all'infuriare delle lotte interne fra Panciatichi e Cancellieri, alcune persone, mentre assistono alla Messa, al chiarore di un raggio di sole, vedono trasudare dalla fronte dell’Immagine alcune gocce di color vermiglio che scendono fino ai piedi della Vergine, segnando una larga striscia. Questo sudore dura per più settimane e mesi, e le sue tracce sono tuttora visibili.
Il miracolo fu confermato dal vescovo Niccolò Pandolfini assieme al podestà, al capitano del Popolo, al gonfaloniere e ai priori. L’entusiasmo e la devozione popolare verso la Madonna dell’Umiltà crescono a dismisura, tanto che subito sorge la necessità di provvedere ad un ampliamento della piccola chiesa per contenere le folle dei fedeli che vi accorrono da ogni parte.
Le famiglie più importanti di Pistoia decisero la costruzione di un santuario rinascimentale che commemorasse in modo degno tale episodio.
La direzione dei lavori venne assunta da Ventura Vitoni, i quali iniziarono già nel 1495, ma si trascinarono a lungo. Nel 1522 il Vitoni morì e nel 1563 la costruzione della cupola fu affidata da Cosimo primo a Giorgio Vasari, che seguì un disegno diverso da quello originario e realizzò la grande copertura a cupola. Nel 1579 l'opera fu compiuta trasportando l'affresco trecentesco sopra il nuovo altare disegnato da Pietro Tacca.
Delle sei cappelle che si affacciano sull’ottagono, la più grande è quella che ospita l’altare maggiore. Fu realizzata dal carrarese Pietro Tacca intorno al 1612. Presenta colonne con capitelli corinzi ed è impreziosito da marmi di diverso colore.
Al centro dell’altare è visibile l’immagine protagonista del fatto miracoloso che dette l’avvio alla costruzione della basilica.
Sotto un arco tondo è raffigurata la Vergine, seduta su un cuscino, nell’atteggiamento di allattare il Bambino Gesù che stringe delicatamente con la destra al seno.
Il capo della Madonna, leggermente kino, è circondato da un’aureola ornata di piccoli raggi; anche il capo del Bambino è ornato di aureola. Sulla spalla sinistra è dipinta una stella, e sotto i piedi, la luna. In basso, a sinistra del dipinto, è ritratta in ginocchio una donna, l’offerente, dall’aspetto senile, con le mani giunte, che guarda fissa nel volto amoroso e serio della Madonna.
La struttura ottagonale è preceduta da un vestibolo con volte decorate da rosoni e da una cupoletta centrale. L’ampio vestibolo occupa lo spazio su cui sorgeva l’originaria chiesetta medievale. Esso fu abbellito nel XVIII secolo con otto affreschi aventi per soggetto la Vergine, eseguiti da Vincenzo Meucci e Giuseppe Ricci.
L'interno della basilica è ricco di opere d'arte. Ognuno dei sei altari riccamente ornati incorniciano grandi tele, opere di pittori fiorentini dal Cinquecento al Settecento e posti attorno all'ampio vano circolare su cui si imposta la cupola.
Fonte Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Basilic...
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