POST‑OFFICE a Venezia: l’arte nascosta che trasforma ruderi in poesia visiva
Автор: e-Con
Загружено: 2025-07-22
Просмотров: 37
Mentre Venezia si riempie di visitatori sotto il sole estivo, in un angolo appartato di Castello, lontano dalle rotte turistiche, uno spazio semi-nascosto continua a coltivare arte contemporanea con discrezione e radicalità. Si chiama AardUork, ed è più di una galleria: è un “artists’ space” per pratiche sotterranee, progetti ibridi e riflessioni sul margine.
In questo mese di luglio, AardUork prosegue con POST‑OFFICE: A Ground Action Anthology, il diciassettesimo episodio della sua storia curatoriale iniziata nel 2020. Il progetto, curato da Simone Scardino, è una stratificazione di materiali, simboli e memorie, in cui la natura urbana e la storia tecnologica si intrecciano come radici in cerca di spazio.
L’intervento, visitabile solo su appuntamento fino al 14 agosto, rilegge lo spazio espositivo come se fosse un archivio vegetale e industriale: un orto urbano immaginario nato tra le rovine di un’ex fabbrica di siluri. Le installazioni – delicate ma taglienti – evocano un paesaggio in bilico tra crescita e distruzione, tra cura e dimenticanza.
POST‑OFFICE è un’antologia di azioni a terra, raccolte dall’artista in mesi di ricerca sul campo. Fogli, semi, materiali raccolti, mappe e strutture improvvisate danno vita a una narrazione alternativa: quella delle cose che crescono dove nessuno guarda più.
AardUork non propone “mostre” nel senso tradizionale del termine. I suoi episodi sono veri e propri momenti di ricerca in divenire, aperti a visitatori curiosi, studenti, studiosi, attivisti e artisti. Ogni visita è su prenotazione, spesso accompagnata da incontri, dialoghi e performance che si attivano solo con la presenza dell’altro.
In un’estate dominata da eventi spettacolari e folla, AardUork offre un’esperienza opposta: silenziosa, lenta, profonda. Un invito a rallentare e a leggere la città attraverso le sue crepe, i suoi interstizi, i suoi fantasmi.
Situato in Salizada Zorzi, Castello 4931, lo spazio è ormai un riferimento per chi cerca un’arte viva, indipendente, capace di porsi domande scomode. Dopo i precedenti episodi firmati da Caterina Morigi, Matilde Sambo, Marta Magini e Nicola Di Croce, l’attuale POST‑OFFICE continua a costruire un linguaggio visivo che parla di resistenza, trasformazione e ascolto.
In un periodo in cui la fruizione culturale rischia di diventare un consumo rapido e superficiale, AardUork ci ricorda che l’arte può ancora essere un gesto resistente, lento, comunitario. E che a Venezia – oltre le calli affollate – esistono ancora luoghi capaci di farci pensare.
Доступные форматы для скачивания:
Скачать видео mp4
-
Информация по загрузке: