La Filigrana_ Impronte stampate. Dalla tecnica della filigrana al logo
Автор: Museo Diocesano di Genova
Загружено: 2023-10-24
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La Filigrana
Video a supporto del laboratorio "Impronte stampate. Dalla tecnica della filigrana al logo" per il Festival della Scienza 2023
La filigrana è costituita da un’immagine, per esempio una figura umana, un animale, un simbolo, o un oggetto, accompagnati o meno da lettere; essa si trova all’interno dei fogli, nei volumi, nei documenti e nei disegni antichi, non si vede a occhio nudo, per poterla osservare bisogna illuminare la carta in cui è contenuta e guardare il foglio in trasparenza.
L’innovazione della filigrana nacque nelle cartiere di Fabriano, le carte filigranate fabrianesi più antiche risalgono alla fine del 1200.
La filigrana era legata all’officina in cui i fogli venivano prodotti, era utilizzata sia per indicare a chi la acquistava la provenienza della carta sia per assicurare che i fogli sui quali era impressa fossero un prodotto di qualità.
A più riprese essa fu soggetta a contraffazioni, sul finire del Trecento in alcune regioni non solo in Italia si trova testimonianza di tentativi di falsificazione della carta tramite l’imitazione della filigrana in essa contenuta, le autorità ordinarono ai cartai di impiegare una filigrana di soggetto differente a seconda che i fogli fossero di buona qualità oppure di minore pregio.
La Repubblica di Genova, alla fine del Cinquecento, dette disposizioni ai cartai riguardo al peso dei fogli, in particolare le filigrane raffiguranti il pellegrino e il cuore dovevano identificare fogli di peso maggiore rispetto a quelli contraddistinti dalla filigrana dei tre mondi e dell'ochetta.
Bartolo da Sassoferrato alla metà del Trecento trattò dell’uso della filigrana e precisò che ogni cartiera adoperava un particolare marchio, finché esso era utilizzato da quella cartiera non poteva essere impiegato contemporaneamente anche da un’altra officina. Dunque, citando quanto scritto dallo studioso di filigrane Peter Rückert nel libro Testa di bue e sirena, “in un linguaggio più moderno, si potrebbe definire la filigrana come un “marchio di produzione”, una marca o un logo. La differenza è che le filigrane non sono immediatamente visibili, ma appaiono soltanto quando la carta viene osservata in controluce”.
Come veniva creata la filigrana?
Il foglio di carta era prodotto tramite una forma, questa era costituita da un intreccio di fili di rame o di bronzo, ancorati alle estremità ad una cornice di legno. La filigrana era ottenuta “cucendo” nella forma un filo, anch’esso di metallo, modellato al fine di creare il contorno di un disegno.
Il mastro cartaio prelevava da un recipiente l’impasto, ottenuto dalla lavorazione e dalla macerazione delle fibre vegetali delle quali erano composti gli stracci, esso si distribuiva sopra la forma mentre l’acqua fuoriusciva dalle fessure, a questo punto l’impasto veniva depositato su un feltro.
La filigrana è visibile sulla carta proprio grazie all’impronta lasciata sul foglio dallo spessore del filo metallico che ne costituiva il profilo.
Le filigrane delle carte antiche ai giorni nostri.
A partire dal XIX secolo le filigrane sono entrate a far parte di collezioni e repertori sempre più ricchi, in varie nazioni d’Europa sono state create banche dati di filigrane, queste ultime vengono catalogate, studiate e gli esperti le esaminano e le comparano al fine di datare documenti e verificare l’originalità di manoscritti e disegni antichi.
Per favore in eventuali crediti a fine filmato inserire questa nota: “Le informazioni utilizzate per questo testo sono tratte dal volume Testa di bue e sirena La memoria della carta e delle filigrane dal medioevo al seicento, a cura di Peter Rückert, Stuttgart, 2007”.
Con il contributo di:
• Elisa Moretto, Storica dell’arte, Museo Diocesano di Genova,
• Elisa Borsano, Biblioteca Diocesana “Mons. Luigi Roba”
• Don Paolo Fontana, Direttore Archivio Storico Diocesano- Archivio Capitolare
• Giuseppe Traverso, Mastro Cartaio, Museo della Carta di Mele
• Mario Boccuni, regista immagini video del Museo della Carta di Mele
• Daniele Boiardi e Mario Caproni, Volontari Biblioteca Diocesana “Mons. Luigi Roba”
• Si ringrazia la curatrice del Museo Diocesano di Genova Paola Martini e il vicecoordinatore Ufficio Beni Culturali, Grazia di Natale
REGIA: Mark Medrano
Si ringrazia:
Arcidiocesi, Archivio Storico Diocesano - Archivio Capitolare, Museo Diocesano, Fondazione San Lorenzo, Festival della Scienza
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