Audio Lettura- S. Alfonso Maria De Liguori “Conclusione…”
Автор: Light Poesia - Audio Lettura
Загружено: 2025-08-01
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In: Sant’Alfonso Maria De Liguori “Del gran mezzo della Preghiera”
“Conclusione:
che non dobbiamo mai cessare di pregare!
Sicché se vogliamo salvarci, dobbiamo fare come faceva Davide, che teneva sempre gli occhi rivolti al
Signore, per implorare il suo soccorso, e non restare vinto dai suoi nemici: “Gli occhi miei sono sempre rivolti al Signore: perché egli trarrà dai lacci i miei piedi.” “Siccome il demonio, non lascia di tenderci continue insidie per divorarci”, secondo quel che scrive S. Pietro, così dobbiamo noi continuamente star con le armi alla mano, per difenderci da un tal nemico, e dire col Profeta regale: “Io non lascerò mai di combattere, sino a tanto che non vedrò sconfitti i miei avversari.” Ma come potremo noi ottenere questa vittoria, così per noi importante e così difficile?
“Solo con le preghiere”, ci risponde S. Agostino, “ma preghiere perseverantissime.”
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“Preghiamo anche per le vocazioni Sacerdotali. I Sacerdoti hanno come primo e mirabile compito quello di dispensare l’Eucaristia.”
(Le Grazie, Milano)
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“La nostra anima, è una casa di preghiera; la preghiera deve, senza interruzione, elevarsi dall’anima al cielo, come il fumo dell’incenso, e per quante volte!
Le distrazioni, i pensieri ‘terrosi’, i pensieri che non sono indirizzati alla più grande gloria di Dio, persino i pensieri cattivi occupano la nostra anima, la stordiscono di fastidi, preoccupazioni e di sordide impurità e ne fanno una “spelonca di ladri” (Mt. 21,13).
Sforziamoci con la forza di ogni volere, di fare in modo che il nostro spirito sia sempre occupato da Dio o da ciò che Egli ci chiede di fare per servirLo … e anche in tutto questo sempre guardando incessantemente a Lui. … Quando amiamo non perdiamo mai dalla vista del nostro cuore Chi amiamo!”
(Charles de Foucauld)
“Pregare è pensare a Dio, amandolo”
(Charles de Foucauld)
“La Preghiera è un dono.
Il fatto è che si tratta di una realtà divina, di un mistero di grazia che, pur avvenendo nel nostro spirito, ci supera infinitamente. L'esperienza che se ne può fare è perciò sempre ineffabile.
Più che mediante le parole la si esprime con l'essere, con la vita.
Pregare è quindi un dono e un bisogno vitale, perché è l'azione più consona all'uomo creato a immagine di Dio e chiamato alla comunione con Dio stesso, con il Dio personale che si è rivelato Uno e Trino, come comunione d'amore tra Padre, Figlio e Spirito Santo.
Il comando del Signore Gesù di pregare incessantemente si inscrive nella rivelazione della nostra filiazione divina, del nostro essere figli nel Figlio unigenito e quindi partecipi del suo stesso Spirito d'amore che sta sempre rivolto a Dio e lo chiama Abbà, Padre!
All'interno di questa divino-umana relazione di amore si intesse il dialogo in cui ha tanta parte anche il silenzio…(…)
Il silenzio è l'orma di Dio sulle sabbie roventi del nostro deserto interiore. Se non si varca la soglia del silenzio, lasciandosi alle spalle tutti i rumori della ragione e della carne, non si può accedere alla preghiera, sia che si tratti della preghiera personale che di quella corale. (…)
(La Preghiera) È dono, quindi, e insieme anche conquista, perché comporta un duro combattimento contro il nemico che la insidia allo scopo di impedirla.”
(Anna Maria Cànopi-Religiosa e Scrittrice)
Il Rosario è una scuola di preghiera.
Il Rosario è una scuola di fede.
(Papa Francesco)
Recitare il rosario è porre, come Maria, Gesù nel proprio cuore.
(Papa Benedetto XVI)
Il Rosario è un incontro quotidiano al quale io e la Madonna non manchiamo.
(Papa Giovanni Paolo II)
Amate la Madonna e fatela amare.
Recitate sempre il rosario.
(Padre Pio)
“Molte volte noi chiediamo a Dio che ci liberi da qualche tentazione pericolosa, e Dio neppure ci esaudisce, e permette che la tentazione seguiti a molestarci. Intendiamo che allora Dio ciò permette anche per nostro maggior bene. Non sono le tentazioni ed i mali pensieri, che ci allontanano da Dio, ma i mali consensi! Quando l'anima nella tentazione si raccomanda a Dio, e col suo aiuto resiste, oh, come avanza allora nella perfezione, e viene a stringersi di più con Dio! e perciò il Signore non l'esaudisce.
Pregava S. Paolo istantemente per essere liberato dalle tentazioni d'impurità: “Mi è stato dato lo stimolo della carne, un angelo di Satana che mi schiaffeggia. Sopra di che tre volte pregai il Signore, che me ne fosse tolto?” Ma il Signore gli rispose: “Basta a te la mia grazia.”
Sicché anche nelle tentazioni dobbiamo pregare Dio con rassegnazione, dicendo: Signore, liberatemi da questa molestia, se è espediente il liberarmene: e se no, almeno datemi l'aiuto per resistere.
E qui fa quel che dice S. Bernardo, che quando noi cerchiamo a Dio qualche grazia, Egli o ci dona quella, o qualche cosa più utile di quella.”
(S. Alfonso Maria De Liguori)
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