La Rivoluzione d'Ottobre

La Rivoluzione d’Ottobre o Bolscevica, è la ripresa e prosecuzione di quella di Febbraio: e entrambe sono legate da un filo che a ritroso giunge fino al 1905, con quella prima rivoluzione del secolo nuovo, fallita, che però vide nascere i Soviet, protagonisti nel 1917, specialmente nelle tumultuose giornate del 24-25-26-27 ottobre, quando Lenin rientrato in Russia dalla Finlandia dove era fuggito inseguito da un mandato di cattura emesso dal Governo Kerenskij. La presa del Palazzo d’Inverno, il 25 ottobre (7 novembre) e l’arresto dei membri del Governo Kerenskij, con l‘eccezione di costui che si mise in salvo grazie all’aiuto dell’Ambasciata Usa, furono praticamente atti indolori, senza quasi spargimento di sangue. Lenin che aveva fortemente voluto quell’atto finale, in realtà non era presente nell’assalto, nascosto per volontà dei compagni in un appartamento nella periferia di Pietrogrado. Raggiunse gli altri l’indomani, entrando trionfalmente nell’Assemblea del Soviet, quando annunciò la presa del potere dei Soviet stessi. E indicò i componenti del primo governo bolscevico, i ”commissari del popolo”, da lui stesso presieduto. In una manciata di giorni si consumò la più grande rivoluzione della storia, foriera di gigantesche conseguenze sull’intere scena mondiale.


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