12 Dicembre il 12 Passo LEI ESCE DALLA CULLA, FA I PRIMI PASSI,E COI SUOI ATTI INFANTILI CHIAMA DIO
Автор: Pbro Marcelo Paredes
Загружено: 2025-12-11
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LA REGINA DEL CIELO NEL REGNO DELLA DIVINA VOLONTÀ, ESCE DALLA
CULLA, FA I PRIMI PASSI, E COI SUOI ATTI INFANTILI CHIAMA DIO A
SCENDERE SULLA TERRA E CHIAMA LE CREATURE A VIVERE NELLA DIVINA
VOLONTÀ.
L'anima alla Celeste Reginetta:
Eccomi di nuovo a te, mia cara Bambinella, nella casa di Nazareth: voglio essere
spettatrice della tua infantile età; voglio darti la mano mentre fai i primi passi [e] parli
con la tua santa mamma e col tuo padre Gioacchino. Piccina qual sei, dopo che ti sei
svezzata, nel camminare aiuti sant'Anna nei piccoli servizi. Mammina mia, quanto mi sei
cara e tutta speciosa! Deh, dammi le tue lezioni, affinché segua la tua infanzia ed impari
da te a vivere, anche nelle piccole azioni umane, nel Regno della Divina Volontà.
Lezione della Piccola Regina del Cielo:
Figlia mia cara, l'unico mio desiderio è di tenermi vicina la figlia mia. Senza di te mi
sento sola, e non ho a chi confidare i miei segreti. Perciò sono le mie premure materne,
che cercano vicino la figlia mia che tengo nel Cuore, per darti le mie lezioni, e così farti
comprendere come si vive nel Regno della Divina Volontà.
Ma in esso non entra l'umano volere: questo resta schiacciato ed in atto di subire
continue morti innanzi alla luce, santità e potenza della Divina Volontà. Ma credi tu che
il volere umano resta afflitto, [per]ché il Volere Divino lo tiene in atto di morire
continuamente? Ah, no, no; piuttosto si sente felice, [per]ché sulla sua volontà morente,
rinasce e sorge la Volontà Divina, vittoriosa e trionfante sulla sua, [alla quale] porta gioia
e felicità senza termine. Basta comprendere, figlia cara, che significa farsi dominare da
Essa, e provarlo, per fare che la creatura aborrisca la sua volontà, tanto che si farebbe
fare a pezzi anziché uscire dalla Divina Volontà!
Ora ascoltami, io partii dal cielo solo per fare la Volontà dell'Eterno; e sebbene io
tenevo in me il mio Cielo, qual era la Volontà Divina, ed ero inseparabile [dal] mio
Creatore, pure mi piaceva stare nella Patria Celeste; molto più che, stando la Divina
Volontà in me, io sentivo i diritti di figlia, di stare con Loro, di farmi cullare come piccola
piccina fra le loro braccia paterne e di partecipare a tutte le gioie e felicità, ricchezze e
santità, che [le Divine Persone] possedevano, [per] quanto più ne potevo prendere, e [di]
riempirmi tanto fino a non poterne più contenerle; e l'Ente Supremo godeva nel vedere
che io, senza timore, anzi con sommo amore, mi riempivo dei loro beni; né io mi
meravigliavo che mi facessero prendere ciò che io volevo. Ero la figlia loro, una era la
Volontà che ci animava [e] ciò che volevano Loro volevo io. Sicché mi sentivo che le
proprietà del mio Padre Celeste erano le mie. La sola differenza [è] che io ero piccola e
non potevo abbracciare né prendere tutti i loro beni; per quanti ne prendevo, ne
restavano tanti che non avevo capacità dove metterli, perché ero sempre creatura;
invece, la Divinità è grande, immensa, ed in un solo atto abbraccia tutto.
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