Pirati, bracconieri, pescatori di frodo sul fiume Po - II PARTE

In questo servizio/video, vi parleremo della pesca di frodo in Italia nelle acque fluviali interne, con atti di bracconaggio organizzato, con prelievo di tonnellate di pesce, trafugato di notte e rivenduto nei paesi dell’Est europeo ma anche sui nostri mercat. Questo rappresenta un concreto rischio per l'ecosistema ittico che ha assunto le proporzioni di un disastro ambientale con la distruzione di numerose specie ittiche. Inoltre, rappresenta anche una grave minaccia per la salute ambientale a causa dei metodi di pesca invasivi, con la vendita abusiva e senza autorizzazione di alcune specie, che a causa dell’ inquinamento nei nostri fiumi hanno accumulato nel loro corpo sostanze cancerogene.
Sono decine di anni che avviene questa pesca di frodo, ma vi erano semplici sanzioni.
Questo bracconaggio è stato contrastato da diverse associazioni a partire da LEGAMBIENTE, da volontari, da associazioni di pesca sportiva, dal Corpo forestale dello Stato e dalle Polizie Provinciali.
Vi parleremo inoltre:
dell’ultimo grosso intervento da parte del Corpo forestale dello Stato avvenuto il 23 Dicembre 2016;
della legge che stata fatta per contrastare questo grave fenomeno di bracconaggio. La n° 154 del 28 luglio 2016 “disposizioni in materia di semplificazione e di sicurezza agroalimentare e pesca e dell’Art. 40 sul Contrasto del bracconaggio ittico nelle acque interne
-di come è avvenuta e si espansa nel nostro paese la pesca di frodo;
-della vendita nei mercati di pesce pericoloso per la salute umana.

Un ringraziamento al Corpo forestale dello Stato, alle Polizie Provinciali di varie Province, ai volontari di varie associazioni fra cui Legambiente, GSI Movimento Gruppo Siluro Italia, alla FIPSAS, a Vitaliano Daolio, ai giornalisti Nicola Scevola e Maria Teresa Santaguida, a Cremona Oggi e a tutti i soggetti che da almeno 30 anni si battono in difesa dei nostri fiumi.