Azzurro - Una chiacchierata con Silvano Agosti

Attraverso il suo pensiero illuminante e le sue parole poetiche, presento l’uomo che mi ha dato il coraggio di credere nelle mie idee sul mondo.

Riprese e Montaggio di Claudio Cervera
© 2020 ZiZouShots


Circa tre anni fa pensai: “Visto che sono disoccupato, non lavoro e non ho voglia di farlo, sai che c’è, io mi parto e vado a Roma, a conoscere Silvano Agosti”.
E l’ho fatto.
Inizialmente non volevo neppure farla questa intervista, ma mi serviva una scusa per giustificare la mia presenza lì per un pomeriggio intero, e poi una sera, e se non chiudeva, anche tutta la notte. Ricordo, infatti, che non volevo più andare via, al che Silvano mi disse: “Complimenti! Hai raggiunto un record di permanenza all’Azzurro Scipioni”. Questo è il nome del cinema di Silvano, e questo è solo uno dei vari motivi per cui ho chiamato “Azzurro” questo piccolo film.
Artisticamente parlando, conosco Silvano da più di 15 anni - sono abbastanza sicuro di essere arrivato a lui scoprendo il bimbo Franck (che trovate su YouTube) -, ma a un certo punto ho sentito il bisogno di sapere se fosse tutto vero, che Silvano fosse vero.
Lo è.
Se ne sta lì nel suo cinema il sabato e la domenica così lavora solo 2 ore al giorno (come media).
Attraverso il suo pensiero illuminante e le sue parole poetiche, quest’uomo mi ha dato il coraggio di credere nelle mie idee sul mondo. Condivido con lui - da sempre, anche prima di conoscerlo - il 70% delle cose che dice, ma prima di scoprirlo mi sentivo troppo solo, mentre ora no.
E per dare questa prova di verità, qui nel video, ho lasciato anche le parti più umane, non solo il suo pensiero.
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