Federico Faggin: Non sei il tuo corpo. La coscienza viene prima della realtà

In questo intervento intenso e senza compromessi, Federico Faggin, inventore del microprocessore e tra i padri dell’era digitale, espone una visione radicale e coerente della coscienza come fondamento della realtà. Il suo messaggio mette in discussione lo scientismo moderno, l’idea che l’essere umano sia solo una macchina biologica e che l’intelligenza artificiale possa sostituire l’uomo.

Faggin parte dal principio dell’olismo: ogni essere umano è una parte-intero del tutto, non separabile dalla totalità. Come ogni cellula contiene l’intero organismo, così ogni ente cosciente contiene il tutto. La realtà che percepiamo nello spazio-tempo non è la realtà ultima, ma un’emanazione simbolica di una realtà più profonda, accessibile solo dalla coscienza.

La fisica quantistica, spiega, non descrive l’esteriorità dell’universo ma la sua interiorità. Fenomeni come l’entanglement non possono essere spiegati nello spazio-tempo classico, ma solo negli spazi di Hilbert. Da qui nasce una nuova ontologia: io non sono il mio corpo. Il corpo è uno strumento, governato da leggi deterministiche; il libero arbitrio non appartiene al corpo, ma all’ente cosciente che lo controlla.

La realtà fisica funziona come una realtà virtuale: come in un visore VR lo spazio emerge da bit informatici, così lo spazio che percepiamo emerge da una struttura simbolica interpretata dalla coscienza. L’esperienza non avviene nel corpo, ma in una realtà più profonda da cui emergono tutte le realtà fisiche.

Faggin introduce il concetto di informazione viva, distinta dall’informazione classica: è l’informazione quantistica che collega la coscienza al corpo. I qualia (sensazioni e sentimenti) sono il canale attraverso cui la coscienza conosce dall’interno. Non sono trasferibili, ma il significato che veicolano può essere condiviso.

Ampio spazio è dedicato a sogni, sogni lucidi, esperienze fuori dal corpo ed esperienze di premorte. Faggin afferma di aver vissuto direttamente queste esperienze e sottolinea un punto cruciale: un’esperienza che cambia una vita non può essere ignorata dalla scienza. Se fossimo solo macchine, un’esperienza di pochi minuti non potrebbe trasformare radicalmente un essere umano.

Il discorso culmina in una critica netta al nichilismo moderno e alla narrativa dominante sull’intelligenza artificiale. L’idea che l’uomo sia una macchina difettata rispetto alle macchine è, per Faggin, una forma di alienazione profonda. L’essere umano non è una macchina: è un essere di coscienza, capace di amore, significato e conoscenza diretta.

La spiritualità, conclude, non è credenza né filosofia astratta, ma conoscenza vissuta. Aprirsi al mistero non significa rinunciare alla scienza, ma completarla. La realtà è molto più vasta di ciò che oggi ci viene raccontato, e ciascuno può esplorarla attraverso un lavoro personale sulla propria coscienza.

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01:26:38 Olismo e parte-intero
01:27:18 Entanglement e realtà oltre lo spazio-tempo
01:28:05 La fisica quantistica come interiorità
01:28:24 “Io non sono il corpo”
01:29:01 Realtà fisica come realtà virtuale
01:29:42 Esperienza e simboli
01:30:00 Dove nasce il libero arbitrio
01:30:24 Controllo del corpo e volontà
01:31:05 Informazione viva
01:33:00 Qualia e significato
01:34:41 Comunicazione tra campo e corpo
01:36:29 Intenzione e azione
01:37:16 Conoscere realtà oltre la fisica
01:38:10 Esperienze fuori dal corpo
01:38:55 Sogni e sogni lucidi
01:40:20 Esperienze di premorte
01:43:00 Trasformazione dell’essere umano
01:44:03 Perché non siamo macchine
01:46:30 Nichilismo e identità
01:47:24 Amore, pace e “sentirsi a casa”
01:48:35 Critica all’Intelligenza Artificiale
01:49:28 Responsabilità e risveglio della coscienza