16/02/2025 Carnevale storico Civita Castellana - Carnevale Civitonico
Автор: ABRUZZOTREKKING1962
Загружено: 2025-02-16
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Il Carnevale Civitonico è soprattutto una straordinaria celebrazione della libertà e del gioco. Un momento sospeso nel tempo e nello spazio, dove scompaiono i limiti di età e le differenze sociali, politiche e culturali.
Una festa di origini antiche che unisce e diverte spettatori e protagonisti della sfilata dei carri allegorici e gruppi mascherati.
Tra i più importanti d’Italia grazie alla realizzazione di carri allegorici vere e proprie opere d’arte in cartapesta, progettati e realizzati da valenti artigiani locali, ai quali si aggiunge la partecipazione dei gruppi mascherati e i loro costumi variopinti. Tutto questo rende il Carnevale eccezionale, colorato e coinvolgente, ma soprattutto divertente e unico.
Il Carnevale inizia il 17 gennaio e termina alla mezzanotte del martedì che precede la festività religiosa del Mercoledì delle Ceneri (Scopri il programma e partecipa al Carnevale!).
L’apertura del Carnevale coincide con celebrazione di Sant’Antonio Abate, la cui festività ricorre il 17 gennaio, con la tradizionale benedizione degli animali nella chiesa omonima posta sul versante est del pianoro tufaceo su cui sorge il centro storico della città, nell’antico Borgo Alessandrino del Pontefice Alessandro VI Borgia e successivamente nel 1700 di proprietà della famiglia Midossi. In origine il parroco della Cattedrale passava nelle varie fattorie a benedire gli animali e le stalle: è a partire dalla metà dell’Ottocento che la festa religiosa si svolge nel piazzale antistante la chiesa con la storica distribuzione delle pagnottine benedette alle famiglie partecipanti.
La centralità che il Carnevale ha sempre avuto nel tessuto sociale locale è confermata dalla matrice storica della ricorrenza stessa, databile già nel III – II secolo a.C. Sebbene non esistano documenti che diano informazioni esatte su cosa accadesse nei periodi più antichi, sarà con Papa Paolo II (1464 – 1471) che venne conferito al Carnevale un primo aspetto tradizionale, facendo allestire cortei bacchici e rappresentazioni mitologiche.
Sempre nel corso del XV secolo, inoltre, le norme che si dette il Comune di Civita Castellana riguardo i festeggiamenti del Carnevale tendevano a configurare uno spazio sociale e temporale nel quale ogni singolo individuo aveva la licenza di entrare nell’euforia collettiva.
La tradizione si andò strutturando nel corso del Medioevo, durante il quale fecero la loro comparsa i primi giullari e buffoni ad animare la città.
Il Carnevale divenne ben presto uno dei momenti più importanti dell’anno, festeggiato con giocosa spensieratezza.
A Civita Castellana divenne così importante da regolamentarlo attraverso lo Statuto Comunale del 1556 che rappresenta il documento più antico che attesta l’esistenza del Carnevale Civitonico. Attualmente è custodito nell’Archivio Centrale dello Stato di Roma in corso Rinascimento.
Ancora oggi il Carnevale è una delle festività principali della città, tenuto in vita dai suoi cittadini che ne tramandano lo spirito di allegria nel trascorrere del tempo e delle varie generazioni. Nel 1833, lo storico del Folclore e delle Tradizioni Popolari Gaetano Gigliotti scriveva il suo elogio storico del Carnevale con il funerale del Re delle Maschere organizzato in quell’anno dalla società dei beoni.
Lo scritto ottocentesco riporta un’attività che coincide con quella che oggi è il Rogo del Re delle Maschere, meglio noto come O’ Puccio, che chiude il carnevale locale. O’ Puccio – che nel dialetto civitonico indica la persona immobile che è ferma senza fare nulla, ovvero la parodia di coloro che non partecipano alla festa popolare – è divenuta una tradizione che si è rinsaldata nel corso dei decenni.
La sera del Martedì Grasso, il Re muore e viene cremato, chiudendo ogni festeggiamento, ogni follia in maschera.
Il rituale tradizionale prevede che le regole, il potere e le convenzioni subiscano un’inversione ed è per questo che O’ Puccio viene bruciato.
Il pupazzo di cartapesta viene mandato al rogo durante la grande festa perché il Carnevale simboleggia proprio il passaggio rituale importante dalla notte dei tempi.
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