Praga 1968, i carri sovietici tornano in Europa
Автор: Il Marmo e il Silicio
Загружено: 2025-11-21
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Nel 1968 la Cecoslovacchia tentò qualcosa che nessuno, nel blocco sovietico, aveva mai osato: riformare il socialismo, renderlo più aperto, più umano, più vicino alla società. Fu la stagione della Primavera di Praga, guidata da Alexander Dubček e sostenuta da una popolazione che chiedeva libertà di stampa, diritti civili, un’economia meno rigida e uno Stato meno invasivo.
La risposta del Patto di Varsavia arrivò nella notte tra il 20 e il 21 agosto 1968: migliaia di carri armati entrarono in Cecoslovacchia, spegnendo le riforme prima che potessero maturare. Cominciò la “normalizzazione”, una lunga stagione di censura, epurazioni, ritorno all’obbedienza politica.
Questo video ricostruisce l’intera vicenda:
• le origini del riformismo di Dubček,
• le reazioni internazionali, tra impotenza e timore,
• il trauma dell’invasione,
• la lenta restaurazione del potere sovietico,
• la memoria della Primavera nell’Est europeo.
Approfondiamo anche la posizione del Partito Comunista Italiano e della stampa comunista: una “condanna senza strappo”, prudente e sofferta, che segnò uno dei momenti più delicati per la sinistra italiana nel rapporto con Mosca.
Praga 1968 non è solo un episodio della Guerra Fredda: è la storia di un tentativo di libertà civile, di un paese che scelse il coraggio invece della violenza, e di una crepa che avrebbe preparato, vent’anni dopo, il terreno al 1989.
HASHTAG
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