Cattedrale S. Pietro Apostolo - Treviso - chiesa giubilare
Автор: Diocesi di Treviso
Загружено: 2025-09-22
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La Cattedrale di San Pietro Apostolo, il Duomo di Treviso, è il principale luogo di culto della città, e “chiesa madre” di tutte le chiese della diocesi: al suo interno è presente la "cattedra" del Vescovo, ossia il seggio fisso del pastore, simbolo dell’autorità del Vescovo e del suo insegnamento evangelico che egli, in quanto successore degli Apostoli, è chiamato a custodire e a trasmettere alla comunità cristiana.
Le origini del duomo risalgono all’età paleocristiana (VI secolo). Tra l’XI e il XII secolo, per iniziativa del vescovo Rotario, l'area assunse l'impianto attuale e lo stesso Duomo fu modificato secondo lo stile romanico (di questo periodo è la cripta).
A partire dal 1759, l'edificio fu ricostruito in stile neoclassico dallo studioso e architetto castellano Giordano Riccati; dell'antico duomo romanico vennero conservate le tre cappelle absidali lombardesche. L'interno venne completato dal 1790 da Giannantonio Selva. La facciata con il pronao neoclassico e la scalinata risale al 1836, opera di Francesco Bomben e Gaspare Petrovich.
Sul finire del XX secolo, si pose mano all’adeguamento che comportò la modifica degli ambienti del presbiterio e la costruzione di un nuovo grande organo. Il tutto fu inaugurato per il Giubileo del 2000. Successivamente fu anche ricostruito, verso l'interno, l'antico portale quattrocentesco, che era stato smontato con la costruzione dell'odierna facciata.
Il duomo è caratterizzato da sette cupole, cinque poste nella navata centrale ed altre due che chiudono le cappelle nel transetto. La facciata attuale è costituita da un'ampia scalinata coronata da un imponente pronao a sei colonne ioniche. Nel timpano è raffigurato lo stemma del Capitolo della Cattedrale. Ai lati della scalinata sono posti i due leoni stilofori in marmo rosso di Verona che reggevano il protiro dell'edificio romanico.
Il maestoso interno si presenta a tre ampie navate, con cappelle laterali e tre absidi finali; sotto di essi si trova l'antica cripta con le reliquie del patrono della città e della diocesi, San Liberale, e le tombe dei vescovi della città.
Al termine della navata destra, accanto alla sacrestia, si trova la cappella Malchiostro, preceduta da un piccolo vestibolo, che risale al 1520. Qui si trova l’opera più famosa, tra le tante che la cattedrale conserva, la Pala dell’Annunziata di Tiziano, ma vi si possono ammirare anche opere del Pordenone.
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