PARITÀ 8 A 8: IL CONSIGLIO SI BLOCCA E I FONDI RISCHIANO DI SALTARE, MANTOVAN INVITA IL SINDACO A D
Автор: chioggiaazzurra
Загружено: 2025-11-29
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Buongiorno e buon sabato. Facciamo un po’ la cronistoria di questo disastro annunciato del Consiglio Comunale di ieri sera. Annunciato, sì, ma nessuno immaginava si potesse arrivare a un livello simile.
Per chi non lo sapesse, tra campagna elettorale, mal di pancia interni e litigi continui, la maggioranza aveva già rimandato per quattro volte una riunione fondamentale per discutere i provvedimenti di bilancio. C’erano atti da votare inderogabilmente entro fine mese: per questo è stato convocato un Consiglio ieri e uno lunedì.
Se non fossero stati approvati – e come vedremo, non lo sono stati – si rischiavano di perdere finanziamenti e creare una lunga serie di problemi.
Ci si aspettava, vista l’importanza della seduta, che quelli che si stracciavano le vesti per l’astensionismo fossero almeno puntuali e presenti. Invece no: sono arrivati in ritardo e il Consiglio è slittato alle 21.30.
E c’è chi ha avuto perfino la faccia tosta di rimanere in sala consiliare… ma seduto tra il pubblico, senza votare. Parlo del consigliere Chiodoro. E tra un attimo ci torniamo.
L’esordio della serata, mi riferiscono, è stato l’arrivo dell’avvocato Davide Vianello, “il Sacrestano”, che entrando si sarebbe rivolto alla consigliera Katia Hannot con un “me la pagherai”. Nota bene: tutte le domeniche messa, comunione, selfie con il vescovo… e poi in Consiglio dice certe cose. Pare che abbia avuto anche da discutere col consigliere Brunatto, ma lo vedremo.
Passiamo alle assenze.
La consigliera Francesca Donà era assente giustificata, e ci dicono sia in dolce attesa. A lei e al marito facciamo sinceri auguri: siamo contenti quando nascono bambini, assolutamente. Questo va detto.
Ma va detto anche che fino a ieri era ovunque in campagna elettorale: discoteche, cene, fotografatissima come “ospite d’onore” del buon Forcolini, il trombato numero uno di Forza Italia.
Poi, però, al Consiglio decisivo non c’era.
La consigliera Segantin assente giustificata è in vacanza all'estero, Claudio Bullo e Nicchetto di fdi, presenti ma ad un certo punto Claudio Bullo se ne è andato, della Lega presenti Marco Dolfin e Lorenzo Nardo, assente giustificato marcello Gorin (si alza per lavoro alle 2 del mattino).
E qui veniamo al punto.
Per colpa di questi comportamenti – dei famosi imbucati di Forza Italia: Chiodoro, Donà, Vianello, Marangon – la maggioranza si è trovata 8 a 8 con la minoranza.
Otto contro otto.
Risultato: due provvedimenti fondamentali di bilancio non sono passati.
Non bocciati – ma non approvati per parità, e quindi non recuperabili nei tempi tecnici.
E cosa salta per aria con queste non-approvazioni?
100.000 euro per gli eventi, compresi quelli natalizi (ieri un ragazzo mi ha chiesto della pista del ghiaccio: gli ho risposto che con questo sindaco non mettono neanche un lumino).
80.000 euro per il trasporto disabili, con rischio concreto che il servizio non venga pagato.
100.000 euro per l’assistenza scolastica ai disabili.
10.000 euro per famiglie fragili.
200.000 euro del fondo sociale previsti per il Fondo Equità.
Tutto questo perché bastava un voto. Uno.
E Chiodoro era seduto tra il pubblico.
Una responsabilità enorme, e mancata.
A proposito di “responsabilità”: ieri il consigliere Davide Vianello si è autodefinito “responsabile” ( è difficile capire come possa fare certe affermazioni un soggetto del genere) perché avrebbe votato favorevolmente, pur dicendo che “è un provvedimento della Lega”.
Assurdità totale: nel bilancio ci sono provvedimenti PNRR e se non passano rischiamo di perdere il finanziamento.
E questo sarebbe responsabilità?
Tra le sue “pillole di saggezza”, ha parlato di una campagna elettorale “pessima” e di chi avrebbe “criticato le donne”.
Io dico solo questo: se si vuole parlare seriamente di sfruttamento delle donne in campagna elettorale, allora si guardi in casa propria.
Perché le vere operazioni “specchietto per le allodole” sono state quelle fatte usando la Donà e la Zemello per drenare voti a candidati che potevano entrare in Regione: Dolfin e Matteo Penzo.
Su Dolfin facciamo tutti gli scongiuri, una speranza c’è ancora.
Su Penso purtroppo no.
Chiudo con l’intervento del decano del Consiglio, Brunetto Mantovan, che si è rivolto al sindaco dicendo:
“Con queste condizioni non puoi andare avanti. Dimettiti.”
Dimettersi, in questo caso, significa prendersi 20 giorni per tentare di trovare una nuova maggioranza e permettere alla città di votare atti importanti.
Ma continuare così, con questa pagliacciata amministrativa, non ha senso.
Questo sindaco è un incapace totale, non ha abilità amministrative, e tutto ciò che succede – litigi, dispetti, gelosie, imbucati, assenze strategiche – si riversa sulla città.
Non sono solo incapaci: sono indegni di amministrare Chioggia.
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