"Abbandonati da piccoli in manicomio senza un perché, ecco le cose orribili che abbiamo visto"

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Nel 1978 inizia la lenta chiusura dei manicomi d'Italia grazie alla legge 180 meglio nota come legge Basaglia dal nome dello psichiatra che si è battuto per l'approvazione. I cancelli del Santa Maria della Pietà, il famoso manicomio di Roma, vennero chiusi definitivamente solo nel 1999 ovvero più di venti anni dopo. Oggi numerosi padiglioni sono totalmente abbandonati ma restano le tante storie di chi ha vissuto quegli anni di gabbie e prigionia. Annamaria è finita al Santa Maria nel 1964 e rimase lì per oltre 30 anni, solo perché era orfana e non voleva rimanere in collegio. "Le monache mi picchiavano, volevo andare via e mi hanno mandato prima alla neuro e poi al manicomio senza avere niente, ma che significa?". La donna non si è persa d'animo e ci racconta di come negli anni si era guadagnata la fiducia tra quei padiglioni ed aiutava gli infermieri. "Conoscevo tutte le medicine io - spiega con un pizzico di orgoglio - qualche infermiera invece no, perciò io mi mettevo vicino a lei e suggerivo". 
Giancarlo Tissi, ex infermiere del manicomio ci conferma che numerosi pazienti senza particolari patologie erano soliti aiutare il personale a distribuire le medicine a trasportare le persone sui letti. "Era una prassi e ci davano una grande mano".
Tra i padiglioni ancora attivi oggi nei giardini del Santa Maria della Pietà c'è il padiglione 6 diventato il Museo Laboratorio della Mente.
(Immagini di Franco Basaglia, 'I giardini di Abele' dall'archivio storico della Fondazione Basaglia)

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