Chiaravalle della Colomba - Alseno- Piacenza
Автор: verylemon
Загружено: 2009-11-27
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L'abbazia di Chiaravalle della Colomba è un'abbazia cistercense fondata nel 11 aprile 1136 ed è situata ad Alseno (Piacenza) in Italia.
L'abbazia è stata fondata da San Bernardo di Chiaravalle stesso attorno al 1135. Il complesso nacque quando Bernardo accolse le suppliche del vescovo Arduino di Piacenza e del suo popolo: era tipico dei monasteri cistercensi, infatti, insediarsi in zone disagiate, lavorando attivamente per coltivarle e bonificarle e incanalando lo sforzo di ascesi spirituale attraverso il duro lavoro. Celebre é, in tal senso, la formula Ora et labora.
Il primo documento che ne riporta l'esistenza ufficiale é, nel 1136, una institutionis paginam del Vescovo Arduino stesso. Con essa il prelato concede al monastero i primi beni terrieri, cui altri seguiranno dai marchesi Pallavicino e Cavalcabò. Tuttavia linizio dei lavori del corpo della Basilica è successivo al 1145 e si protrae per i duecento anni successivi.
Il primo privilegio papale giunge il 7 febbraio 1137 ad opera di Papa Innocenzo II. Il monastero verrà poi accolto sotto la protezione della Sede Apostolica ad opera di Papa Lucio II, con il Laterano del 12 luglio 1144.
Già in questo antico documento si fa riferimento all'appellativo della colomba. La leggenda vuole che una colomba candida avesse volteggiato dinanzi agli occhi dei monaci, delineando con pagliuzze il perimetro del complesso. Tuttavia è assai più probabile che che lintitolazione a Santa Maria della Colomba faccia riferimento alla discesa dello Spirito Santo nel grembo di Maria durante l'Annunciazione.
Il monastero, tuttavia, fu spesso preda di razzie soprattutto ad opera dei vari eserciti che si contendevano il controllo del territorio. Ad esempio, diversi monaci furono uccisi nel saccheggio e conseguente incendio del 1248 ad opera di Federico II di Svevia.
Un altro grave problema si verificò quando invalse l'uso della commenda. Secondo tale uso una data Abbazia o monastero si vedeva assegnare come priore un personaggio illustre.
Questi viveva, solitamente, ben lontano dal monastero stesso, raramente se ne occupava e più solitamente si limitava ad incassarne le cospicue rendite economiche. L'Abbazia di Chiaravalle della Colomba, sede famosa di attività religiose, scientifiche, letterarie e agronomiche, si vide data in commenda nel 1444.
Nonostante ciò si ampliò e prosperò nei secoli a venire, sino all'epoca napoleonica, quando due decreti, del 1805 e 1810, ne confiscarono i beni e la soppressero come istituzione.
I religiosi, come accadde in molti altri istituti, vennero allontanati. Proprietà quali larchivio, la biblioteca e gli arredi andarono persi, mentre i mille ettari di terreno e i fabbricati divennero proprietà degli Ospedali Civili di Piacenza.
Sino al 1937 rimase soltanto un abate-parroco del clero secolare; il complesso architettonico, disgraziatamente, fu vittima di incuria e abbandono.
Tuttavia nel 1937 l'ultimo abate-parroco, don Guglielmo Bertuzzi, convinse il Vescovo di Piacenza a richiamare i monaci, che vennero dallAbbazia di Casamari.
Questi assunsero la cura della parrocchia e del complesso stesso, che ha avuto diversi restauri negli anni e di altri ancora necessita. Oggi è sede di ritiri spirituali, convegni di studio e meta di visitatori che cercano i prodotti tipici dei monaci: liquori, tisane, medicinali fitoterapici, profumi, mieli pregiati.
La ricorrenza liturgica oggi più nota è il Corpus Domini, che si svolge in giugno. Durante la festa ha luogo la celebre «infiorata»: un grande tappeto di petali che parte dallingresso della chiesa al presbiterio della basilica e che raffigura motivi sacri, spesso eucaristici.
Il primo privilegio papale giunge il 7 febbraio 1137 ad opera di Papa Innocenzo II. Il monastero verrà poi accolto sotto la protezione della Sede Apostolica ad opera di Papa Lucio II, con il Laterano del 12 luglio 1144.
Il complesso presenta il classico schema benedettino, con elementi ortogonali che consentivano successivi ampliamenti. Il corpo fondamentale è la basilica, cui aderisce un chiostro trecentesco di particolare bellezza e pregio. All'interno della basilica troviamo una struttura a salienti, nervature e archetti pensili, mentre l'impianto stesso è di transizione tra romanico e gotico.
La decorazione è essenziale: San Bernardo disapprovava quanto chiamò la ridicula monstruositas del bestiario medioevale, ed impose interni senza decorazioni superflue.
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