Audio di approfondimento: Introduzione della mostra "Body As a Living Archive" di Izabela Jurcewicz

Body As a Living Archive di Izabela Jurcewicz è il sesto appuntamento del ciclo Il Corpo che Abito.

Quello di Izabela Jurcewicz è un corpo su cui è scritta una storia di malattia e di rinascita: quando aveva 19 anni, una grave emorragia interna rivela dentro di lei la presenza di un raro tumore interorgano.
L’eco della malattia, delle procedure mediche, della lotta per la sopravvivenza sul tavolo operatorio arriva fino a noi sublimato in immagini rarefatte e simboliche. La fotografia è una liturgia per tornare a sintonizzarsi con proprio corpo, ma è anche una performance che attiva un processo di trasformazione: molti anni dopo l’intervento che l’ha salvata in Polonia, sola in una New York che la disorienta, Izabela coltiva per quindici mesi un giardino all’interno dell’appartamento in affitto in cui vive, si immerge nella terra, si veste di fiori, intreccia le proprie braccia ai rami, documentando questa celebrazione della vita attraverso le immagini.
A un nuovo ciclo, quello che inizia con la sua maternità, sono dedicati gli scatti che chiudono questo itinerario di ricostruzione e scoperta.

-

Body As a Living Archive by Izabela Jurcewicz is the sixth chapter in the series The Body I Live In

Izabela Jurcewicz's body carries a story of illness and rebirth: when she was 19, a severe internal hemorrhage revealed the presence of a rare inter-organ tumor.
The echoes of illness, of medical procedures, of the fight for survival on the operating table reach us transfigured—subtle, symbolic images.
Photography becomes a ritual, a way to reconnect with her own body; but it is also a performance that initiates a process of transformation.
Years after the life-saving surgery in Poland, alone in a disorienting New York, Izabela spent fifteen months cultivating a garden inside her rented apartment. She immersed herself in soil, dressed in flowers, entwined her arms with branches—documenting this celebration of life through images.
A new cycle—the one marked by her experience of motherhood—is the subject of the photographs that close this path of reconstruction and discovery.