30 giugno 1934: la Notte dei Lunghi Coltelli

00:00 Introduzione
02:11 Le premesse
19:41 Operazione Colibrì
27:50 La purga
37:51 Le reazioni
46:00 Conclusione
53:48 Bibliografia

Intro: “Es zittern die morschen Knochen” (marcia delle SA)

Dopo un anno di regime nazionalsocialista, nonostante la soppressione delle forze d'opposizione, si accentuavano le tensioni interne al regime. In particolare, si profilava un conflitto tra la Sturmabteilung di Ernst Röhm, le squadre d'assalto forti di milioni di uomini, che sognavano una “Seconda Rivoluzione” socialista, e le élite militari e civili che spingevano per una normalizzazione del regime in senso conservatore. A questo contrasto, si aggiungeva la rivalità interna al Partito nazionalsocialista tra Röhm, Heinrich Himmler e Hermann Göring.

Questi ultimi decisero di cospirare per eliminare il proprio rivale, arrivando ad ottenere il permesso di Adolf Hitler, sempre più stretto tra le aspirazioni rivoluzionarie della base militante e le pressioni da parte del Presidente von Hindenburg e dalle forze armate (la Reichswehr), per nulla inclini a dividere il potere militare con le squadracce proletarie di Röhm. Nel giugno del 1934, si arrivò a organizzare una vera e propria azione preventiva contro i vertici delle SA, accusati di preparare un colpo di Stato.

La violenta purga che ne seguì (30 giugno 1934), e che causò decine se non centinaia di vittime, decapitò le SA, permettendo alle SS di Himmler di scavalcarle e subordinarle nella gerarchia del Reich hitleriano, ma costituì anche l'occasione per eliminare numerosi nemici personale e avversari di orientamento cattolico o nazionalista, tra cui figure di spicco come Gregor Strasser, già a capo della sinistra nazionalsocialista, l'ex-cancelliere Kurt von Schleicher e l'intellettuale rivoluzionario-conservatore Edgar J. Jung.

In questo modo, tra gli applausi dei propri sostenitori, Hitler consolidò definitivamente il proprio potere sulla Germania, eliminando ogni possibile rivale o minaccia interni al Partito. Gli stessi ambienti militari e industriali che avevano salutato con favore l'assassinio di Röhm si sarebbero trovati senza più alcuna difesa di fronte all'arbitrio del regime.