Salone del Mobile 2017 - Intervista ad Alfonso Femia - A Joyful Sense at Work - Chronotopic System

Si è appena concluso il Salone del Mobile 2017 e proprio all'interno dello spazio Workplace 3.0 è stata girata l'intervista ad Alfonso Femia, che ha introdotto l'argomento del benessere nell'ambiente di lavoro.

L'intera mostra "A Joyful Sense at Work" è stata curata dall'architetto Cristiana Cutrona, che ha invitato 4 studi di architettura nei 4 angoli del pianeta, ad esprimere il loro concetto di "spazio di lavoro" e di "benessere".

Quello che mi ha colpito di più dell'installazione dello studio 5+1AA, di Alfonso Femia e Gianluca Peluffo, è che gli architetti sono partiti dall'architettura per eccellenza: la casa.

Sono partiti dal luogo dove noi come individui siamo al centro, dove ci sentiamo protetti e dove possiamo esprimere la nostra creatività, ed è proprio questa sensazione - il "sentirsi bene come a casa" – che hanno cercato di riproporre questi architetti straordinari.

Hanno inoltre fatto una considerazione: una persona non segue solo 3 dimensioni - quelle dello spazio - ma ne ha una quarta, importantissima: il tempo.

Pensaci: se lavori in un ufficio, avrai notato che il tempo che passi non è sempre uguale e tu avrai sicuramente dei ritmi e momenti diversi all'interno della stessa giornata lavorativa, vero?

Il loro ufficio è diventato quindi un "sistema cronotopico", che significa "che dipende dal tempo e dal luogo".

Ad esempio nell'ufficio in cui mi trovo io, quando dobbiamo organizzare e progettare qualcosa in team ci viene spontaneo dire "Dai, andiamo di là in sala riunioni, così prendiamo anche un caffè mentre parliamo!" Abbiamo uno spazio più aperto, con divani e un tavolone enorme che favorisce la condivisione.

Gli architetti hanno inserito la "meeting room" circolare e trasparente per mantenere il contatto visivo con il resto dell'ambiente. E' il cuore dell'ufficio, ispirata alla casa a patio mediterranea.

Poi arriva il momento in cui dobbiamo materialmente eseguire il lavoro, e quindi ci spostiamo nelle nostre postazioni, in spazi quindi più organizzati e tradizionali.

Nell'installazione dei 5+1AA, gli spazi tradizionali si affacciano sulla meeting room esattamente come fanno le stanze di una casa a patio.

C'è poi un momento in cui ognuno di noi deve riflettere in santa pace. Io personalmente ho bisogno di calma in 2 momenti: quando devo organizzare la mia settimana e quando devo "farmi venire delle idee" per un video, per un articolo, o per un progetto.

Dato che in ufficio non abbiamo un "pensatoio" io ricreo la sensazione di intimità mettendomi le cuffie che isolano dal rumore esterno. Senza musica. Solo le cuffie.

Sarebbe però meraviglioso avere "il cubo magico", come lo ha chiamato Alfonso durante l'intervista! E' ispirato alla casa giapponese, la "minka", perfetta come esempio di luogo dedicato alla riflessione!

Il cubo magico è un progetto nel progetto, un oggetto meraviglioso che può ospitare ad esempio una persona - e in questo caso il cartone permette di avere un ambiente isolato dai rumori - oppure un intero team perchè le sedute e scrivanie che sono agganciate alla parte esterna si spostano e si adattano alle esigenze del momento!

Sono davvero contenta di aver visitato la loro installazione perchè ho potuto vedere con i miei occhi come gli architetti sono riusciti ad introdurre nell'ufficio la dimensione del tempo, proprio attraverso il dialogo tra questi 3 elementi!

Ringrazio di cuore l'architetto Alfonso Femia, che mi ha concesso questa intervista in un momento molto delicato per il loro studio!

Ringrazio inoltre Michela Lucariello, che ha organizzato l'intervista in tempi davvero da record!

Alla prossima, ciao!

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