BINARIO 9 3/4

Una delle cose di cui avevo più paura quando ho fatto coming out come ragazzo trans non binario era il non essere realmente preso sul serio. Avevo paura che la gente non riuscisse a vedere davvero chi fossi, che catalogasse la mia identità di genere come un mero capriccio o semplicemente come qualcosa di inesistente, come il binario nove e tre quarti di Harry Potter.

La non binarietà è l'identità di genere entro la quale le persone, le persone come me, sentono di non doversi inscatolare, attraverso il coraggio di non delimitarsi nel concetto di uomo o di donna.

È la sfumatura nel mezzo. Non parlo di bianco, tantomeno di nero. Parlo di me, di te, e della posizione che occupo in mezzo a tutta questa gente.

Per diverso tempo sono stato convinto di dover necessariamente rappresentare gli estremi per farmi spazio tra di voi, dimenticandomi che sono io, sono proprio io a rappresentarmi.

Ho costruito e sto tuttora costruendo il mio corpo in base a ciò che mi piace, senza ricollegarlo necessariamente a una sfaccettatura maschile o femminile. Ho creduto di dover intraprendere una terapia ormonale per farmi uomo o di dover essere super femminile per farmi donna. Poi ho capito che avrei potuto costruirmi in base a me stesso, rispetto a ciò che sento mi appartenga, indipendentemente da tutto.

Ho scelto, prima ancora che la mia identità, la mia espressione di genere, che è completamente slegata da chi sono. L'espressione di genere è come mi mostro, come mi metto al mondo, come mi faccio vedere di fronte ai tuoi occhi, ed è questo ciò a cui aspiro per sentirmi a casa con me stesso.

Non voglio avere la barba ma nemmeno il seno.
Voglio solo essere contento di chi sono, e se tu non riuscirai a vedermi, forse è solo perché sei troppo concentrato a sfamare le regole entro le quali ti hanno da sempre fatto credere che dobbiamo sottostare.
Oppure sei solo un babbano.