Ruoppolo Teleacras - Morte per sfuggire alla morte
Автор: Bestiacane
Загружено: 2014-07-24
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Il servizio di Angelo Ruoppolo ( / 40129859538 ) Teleacras Agrigento del 24 luglio 2014.
Nel libro “Malerba”, di Carmelo Sardo e Giuseppe Grassonelli, il perché della seconda strage di Porto Empedocle e alcuni inediti sulla prima. Gli interventi a viva voce di Grassonelli.
Ecco il testo :
Ecco le immagini che ricorda Giuseppe Grassonelli nel libro scritto con Carmelo Sardo, “Malerba”. Sono state registrate a cavallo tra gli anni 1988 e 1989, ad Agrigento, nell’ aula bunker ricavata nella palestra del Parco sportivo a Villaseta. Tra le sbarre si riconoscono il padre di Giuseppe Grassonelli, Salvatore, arrestato nel 94 e che poi si è suicidato in carcere nel 2007. E nel libro “Malerba” sono pubblicate le lettere che Totò Grassonelli scrisse alla moglie, ai 2 figli e alle 2 figlie prima di impiccarsi. Poi, separati, e probabilmente non per caso, in un’altra gabbia vi sono Luigi Putrone, il fratello Giuseppe Putrone, e Pasquale Salemi, che poi sarà il pentito che nel 97 squarcerà per la prima volta il velo dell’ omertà su Cosa nostra agrigentina. E Giufà è stato il primo obiettivo della vendetta di Grassonelli, perché lui, Grassonelli, non gli ha mai perdonato di essere stato amico intimo della loro famiglia, e che poi, invece, secondo Grassonelli che racconta di averlo riconosciuto, partecipò materialmente alla prima strage di Porto Empedocle, la sera del 21 settembre 1986, quando furono sterminati il nonno, lo zio e il cugino di Giuseppe Grassonelli. Così lo stesso Giuseppe Grassonelli ricorda Giufà…(intervento a viva voce al Vg)
Poi, tra le pagine del libro “Malerba”, emergono i ricordi della prima strage di Porto Empedocle. Giuseppe Grassonelli racconta del soccorso a suo zio Gigi, che scappò in una traversa di via Roma, fu inseguito e ucciso da un proiettile sotto l’ascella che raggiunse il suo cuore…(intervento a viva voce al Vg)
Poi, ancora nel libro “Malerba” di Sardo e Grassonelli, lo stesso Giuseppe Grassonelli rivela l’inedito di essere stato anche lui tra gli obiettivi dei killer di Cosa nostra la sera del 21 settembre 86, che fuggì e che fu ferito a un piede. E lui da allora è fuggito per sempre tramando la vendetta…(intervento a viva voce al Vg).
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