Conviene NON risarcire un infortunio PRIMA dell'esito del Procedimento? Delaini e Sandri rispondono

Conviene NON risarcire un infortunio PRIMA dell'esito del Procedimento? Ing. Delaini e Avv. Sandri rispondono

È evidente che un infortunio produce un danno e rende l'evidenza di come ci sia un soggetto destinatario di un dovere di risarcire il danno, dall'azienda a chi ha la responsabilità penale collegata a quell'evento.

Parliamo di responsabilità civile.

Tipicamente quello che lei dice è corretto perché solitamente si aspetta la chiusura del procedimento penale, perché la sentenza penale fa stato rispetto alla ricostruzione dei fatti.

Quindi, come dire, per evitare di duplicare un giudizio sui fatti, si aspetta che la responsabilità penale venga cristallizzata, anche perché è codificata una preclusione civilistica.

Cioè fino a quando il procedimento penale non è chiuso, non si può fare la causa civile.

Attenzione, la persona offesa può costituirsi parte civile nel processo penale, quindi può esercitare i diritti spettanti già nel procedimento penale.

Sappiatelo: Un procedimento penale, Con la parte civile costituita per infortunio sul lavoro non si vince mai.

Impossibile da vincere perché il giudice, quand'anche noi si abbia ragione e si abbia degli argomenti grandemente spendibili, avrà sempre in testa che c'è un infortunato che si è fatto male a causa del datore di lavoro e non è stato risarcito.

Non importa, credetemi, nella mia esperienza di vent'anni di processi, non ho mai fatto processi con la parte civile costituita.
Gli unici che ho dovuto fare perché non ho convinto il mio cliente, non sono andati bene, perché il giudice non è libero di poter valorizzare la difesa.

Visto che, se è vero il punto di partenza che l'evento rende l'evidenza di come qualcosa nella mia organizzazione di gestione della sicurezza non ha funzionato, (quand’anche in un perimetro vicino alla responsabilità oggettiva) mi troverò a dover gestire una situazione nella quale il giudice certamente scriverà e io non farei diversamente.

Attenzione, capiamoci, perché il dovere morale è un altro. Al di là della responsabilità giuridica, il dovere morale bisogna soddisfarlo. Il tema è semplicissimo, quindi il processo civile nasce dall'evento.

Quello che lei descrive è una gestione collegata alla contestazione disciplinare. Quindi c'è già un’impugnazione disciplinare, che è ancora un'altra cosa. Quindi il procedimento civile, la responsabilità, cioè il dovere di risarcire il danno.

Assumiamo per un momento che congeliamo il problema della responsabilità.

Ti prendo, perché se manca un particolare ed è importante. I danni sono due. Non c'è un unico danno.
Un unico danno. del danno differenziale. Il danno è uno solo, sempre un pezzo lo paga di un pezzo di tu.

Sì, però figuriamoci che sono due cifre che si sono separate. Poi c'è il danno che mi impedisce di lavorare e c'è un medico legale che mi dà una percentuale e mi dice dall'1 al 100% tu non puoi lavorare, ok, quello lo risarcisce l'Inail e neanche sempre tutto. Io facevo il tornitore, non posso più fare Il tornitore. è relazionato alla mansione, io facevo l'autista, non ho più le dita, non posso più guidare il camion. Per fare un esempio, no. Poi c'è il danno sulla vita reale. Io sono papà di due bambine, non posso più portare le bambine a scuola. Non posso più giocare a calcio con mio figlio. Non posso più andare al bar.
Mi vergogno, non voglio presentarmi.
Ma è un danno reale che ti inibisce una vita che facevi prima.
l'Inail non copre il danno sulla vita reale e qua nasce il danno differenziale che deve coprire l'impresa.


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