SCARLATTI / ALL SONATAS
Автор: Sandro Ivo Bartoli
Загружено: 2021-12-01
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Sandro Ivo Bartoli plays Domenico Scarlatti's Sonata in G major K. 455.
00:10 Introduction
03:12 Sonata
Sandro dice:
Cari amici buongiorno,
Ora che questo progetto volge ormai al termine, è il momneto di affrontare le “ultime” Sonate. Quella che presenteremo oggi, ad esempio, è l'ultima nel tono di Sol maggiore, ed è anche l'ultima che presenta, come elemento portante, veloci note ribattute. Di fatto, questa è la “mamma” delle Sonate scarlattiane a note ribattute, e presumibilmente la più celebre. Infine, gli è anche l'ultima, fra quelle che abbiamo presentato, che era nel repertorio del grande Maestro Vladimir Horowitz e, come ho avuto modo di sottolineare in passato, quando un artista di quel calibro riscopre una qualsivoglia opera, è inevitabile che generazioni di futuri musicisti ne subiscano la malia. Stavolta sono fra questi anche io. Imparai questa Sonata quando ero ragazzo, a Londra. Conoscevo l'incisione di Horowitz, e trovai in un negozio di libri usati la partitura che subito acquistai. Mi misi a studiare, e quando mi sentii pronto la presentai ai concerti. La suonai tante volte, in un'occasione addirittura per il Maestro Vladimir Ashkenazy il quale mi chiese come mai mi sforzassi di suonare un pezzo così complicato e breve. Così, sul momento, mi scervellai per trovare qualcosa d'intelligente da dirgli, ma alla fine confessai la verità: suonavo quel pezzo perché mi metteve di buonumore, e sono lieto di confermare che, nei tanti anni trascorsi da quell'episodio, nulla è cambiato: questa Sonata mi mette in ottimo spirito! Molti di voi si chiedono perché io suoni tutte queste Sonate di Scarlatti a memoria. Vi assicuro che non vi è nessun arcano: suonare il pianoforte, in fondo, è il mio lavoro. Il motivo principale per cui suono a memoria è che tutta l'energia che viene spesa nel leggere le note non può andare nel suonare le note stesse, ed allora, beh, siccome suonare il pianoforte è la mia attività principale, quella con cui mi guadagno di che vivere, mi pare proprio che valga la pena di imparare i pezzi a memoria e poi mettere tutta la mia energia nel suonarli. C'è però, come sempre, il rovescio della medaglia. Immaginate il mio orrore quando ho scoperto che l'edizione dalla quale avevo imparato questa Sonata era stata pesantemente revisionata, era piena d'errori, e in qualche passo era stata addirittura semplificata! Con il mio metodo di studio, quando un pezzo di musica è impresso nella memoria per rimuoverlo ci vuole la pazienza di Giobbe! Quindi nelle ultime settimane ho lavorato assai nel tentativo di liberarmi dalle mie vecchie e malsane abitudini, cercando di presentare questa Sonata così come Domenico la ha scritta (o, almeno, per come crediamo che la abbia scritta). Ora mi pare di essere pronto, ed allora è con grande privilegio che vi presento la Sonata in Sol maggiore K. 455 di Domenico Scarlatti.
Buon ascolto.
Photo credis:
R. Schmenner; L. Giannaccini; A. Fischer; B. Czermin
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