Trekking 14 km ad anello Bertinoro -Polenta -Collinello -Cipresso Francesca- monte Maggio 15-11-2025
Автор: Maury Segurini
Загружено: 2025-11-17
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Oggi con il bel tempo, ho optato per questo trekking, un giro ad anello semplice (tranne un breve tratto iniziale fra i campi), quasi tutto su asfalto.
Molto panoramico e soleggiato, senza foschia.
Il paesino di Bertinoro viene soprannominato «Il balcone della Romagna» perché offre una suggestiva vista che spazia dalla pianura al Mare Adriatico. È un borgo caratterizzato da strade acciottolate e un'architettura medievale ben conservata.
Sito sulle colline romagnole, a pochi chilometri a monte della Via Emilia, fra Forlì e Cesena, a sud di Forlimpopoli, Bertinoro, tipico borgo di origine medievale, occupa la cima del monte Cesubeo.
Adiacente all'abitato è Monte Maggio (già Monte dei Cappuccini), conservatosi ricoperto di bosco; coi suoi 384 metri rappresenta il punto più alto.
Pieve di San Donato nella frazione di Polenta è una chiesa citata da Giosuè Carducci nel suo canto "La Chiesa di Polenta". Conserva ancora molte parti della costruzione originale (colonne, capitelli, cripta) della fine del secolo IX. Subì un forte restauro alla fine del Settecento che ne modificò l'aspetto originario. Un secondo restauro fu effettuato alla fine dell'Ottocento, conclusosi nel 1898 con la costruzione del campanile.
Grazie a Dante, è ormai nota a tutti la tragica storia di Francesca Da Polenta, che il sommo poeta descrisse nel V Canto dell’Inferno, noto anche come il Canto di “Paolo e Francesca”.
“Agile e solo vien di colle in colle / quasi accennando l’ardüo cipresso. / Forse Francesca temprò qui li ardenti occhi al sorriso?”
Giosuè Carducci nella sua Ode alla chiesa di Polenta scrive questi versi in onore di Francesca, considerata dallo scrittore come una figura mitica, una nuova eroina virtuosa e coraggiosa, musa e simbolo del trionfo della bellezza e, allo stesso tempo, della vittoria della libertà contro le ingiustizie e le oppressioni.
Un mitico cipresso ancora oggi sorge su uno dei poggi nei pressi di Polenta (il colle di Conzano), dove la tradizione vuole che spesso Francesca vi salisse in romantica contemplazione.
Buona visione 👀 🎞 a tutti 🙋♂️
L'albero originale, distrutto da un fulmine il 21 luglio del 1898, fu sostituito da un nuovo cipresso che Carducci ripiantò nell'ottobre dello stesso anno. Nella larga fossa predisposta per la piantumazione, venne anche costruita una piccola arca in cui fu posto un tubo metallico contenente una pergamena che riportava le seguenti parole: "26 ottobre 1898. Ripiantato l'antico cipresso dell' Ode a Polenta".
Nel 1944 il cipresso fu fatto saltare in aria dalle truppe tedesche per spregio, durante la ritirata dalla Linea Gotica. Per questo Aldo Spallicci, intellettuale e antifascista, volle ripiantare il cipresso come segno di rinascita dell'Italia repubblicana dopo il ventennio di dittatura fascista.
L'attuale cipresso è stato messo a dimora dal Prof. Roversi Monaco nel 1994, mentre era Magnifico Rettore dell'Università di Bologna, in occasione dell'avvio delle attività universitarie in Romagna.
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