Sanità, Landini (Cgil) alla Scuola di Medicina a Bari: «La gente non si cura perché non ha soldi»
Автор: La Gazzetta del Mezzogiorno
Загружено: 2025-10-20
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«Per noi serve un vero cambiamento. E per farlo bisogna fare ciò che il governo non sta facendo: andare a prendere i soldi dove sono, combattere davvero l'evasione fiscale e tassare rendite e patrimoni. Solo così si può garantire un diritto che oggi non viene garantito: il diritto alla salute».
Lo ha dichiarato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a Bari per alcune assemblee.
«Milioni di persone non riescono a curarsi perché non hanno i soldi - ha aggiunto -. La spesa privata è diventata enorme ed è in costante aumento: parliamo di 43 miliardi che i cittadini, oltre ai contributi che già pagano, devono tirare fuori di tasca propria per potersi curare. È evidente che bisogna cambiare registro e investire seriamente sulla sanità pubblica, sia per aumentare le assunzioni, mancano decine di migliaia di infermieri e medici, sia per ridurre le liste d’attesa, sia per rafforzare la medicina del territorio, sia per superare il precariato che esiste ancora in questo settore».
«Sabato 25 ottobre abbiamo organizzato una grande manifestazione nazionale a Roma: invitiamo tutti i cittadini e le cittadine, soprattutto i giovani, a partecipare. Chiediamo l’aumento dei salari e la cancellazione delle leggi balorde che hanno prodotto precarietà, in particolare per giovani e donne».
Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a Bari a margine dell’assemblea nell’aula magna della Scuola di Medicina, ha spiegato le ragioni della manifestazione nazionale che si terrà a Roma il 25 ottobre prossimo. «C'è bisogno di andare a prendere i soldi dove sono. Negli ultimi tre anni i lavoratori dipendenti e pensionati hanno pagato oltre 25 miliardi di tasse in più che non avrebbero dovuto pagare, a causa del 'fiscal drag': quando l’inflazione aumenta, cresce il lordo ma non il netto. Ognuno - ha continuato Landini - ha pagato quasi 2 mila euro in più di tasse. Noi chiediamo che questi soldi vengano restituiti e che si introduca un meccanismo automatico di rivalutazione delle detrazioni e degli scaglioni». «Siamo alla follia: il lavoro dipendente e le pensioni sono tassati più della rendita immobiliare e dei profitti che chi lavora fa aumentare al proprio datore di lavoro. Questo non è accettabile. Ma tutto questo nella manovra del governo non c'è. Per questo scendiamo in piazza: per chiedere il rinnovo dei contratti e per chiedere anche alle imprese private di rilanciare gli investimenti. In questi anni i profitti sono aumentati, ma gli investimenti no e i salari sono calati. Va cambiato tutto».
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