Firenze - Il Ponte Vecchio (The Old Bridge)

È il più antico ponte di Firenze e l'unico che non venne fatto saltare dai tedeschi nel 1944 durante la seconda guerra mondiale. La prima costruzione risale all'epoca romana, ma fu più volte danneggiato dalle varie alluvioni del fiume. Nel 1080 esisteva un ponte in legno, mentre il primo in pietra a cinque arcate venne costruito intorno al 1170 ma fu spazzato via dalla violenta alluvione del 1333. Dopo la realizzazione dei "lungarni", il ponte venne ricostruito, a tre arcate, nel 1345 ed è considerato opera di Taddeo Gaddi (secondo il Vasari) o di Neri di Fioravante.
Nel 1442 l'autorità cittadina per salvaguardare la pulizia e il decoro, impose ai beccai (macellai) di riunirsi nelle botteghe sul Ponte Vecchio per renderli un po' isolati dai palazzi e dalle abitazioni del centro. Da quel momento il ponte divenne il mercato della carne ed i beccai, divenuti in seguito proprietari delle botteghe, per ottenere più spazio, vi aggiunsero in modo disordinato delle stanzette aggettanti sul fiume puntellandole con pali di legno.
Nel 1565 l'architetto Giorgio Vasari costruì per Cosimo I un passaggio soprelevato (il "corridoio vasariano") con lo scopo di mettere in comunicazione il centro politico e amministrativo di Palazzo Vecchio con la dimora privata dei Medici in Palazzo Pitti. Questo corridoio, lungo circa un chilometro, parte da Palazzo Vecchio, passa dalla Galleria degli Uffizi, costeggia il lungarno, passa sopra le botteghe del lato est del ponte, aggira alla sua estremità la torre dei Mannelli (i proprietari non avevano consentito di attraversarla), passa sopra il portico della chiesa di Santa Felicita e prosegue quindi fino a Palazzo Pitti.
Nel 1593 le botteghe dei macellai furono occupate da orafi e gioiellieri per ordine di Ferdinando I che mal gradiva, sotto le finestre del corridoio sospeso, l'attività dei macellai, così poco nobile e dagli odori decisamente sgradevoli.