Maio Meregalli, uomo-Yamaha: "Rossi ti fa rendere al 100%. Il V4? Nato bene. Vinales? Incompiuto"

Maio Meregalli ha ripercorso la sua carriera in MotoGP. Ex pilota Supersport con un secondo posto mondiale e alcune vittorie, Meregalli ha raccontato il passaggio al ruolo di team manager su proposta del presidente Yamaha Italia "stanco di buttare via soldi per me come pilota".

Il salto in MotoGP nel 2011 con Ben Spies è stato complicato: "Ho impiegato un po' di tempo a inserirmi, la pressione era 10 volte tanto rispetto alla Superbike", ha ammesso.

Su Spies, vincitore del mondiale Superbike prima del passaggio: "Dove andavamo era fortissimo, non conosceva le piste e andava forte da subito".

Il ritorno di Valentino Rossi in Yamaha nel 2013 è stato "una bellissima esperienza, 7 anni indimenticabili". Meregalli ha spiegato: "Lui ti mette in condizione di lavorare bene, riesce a far rendere al 100% tutte le persone attorno a lui". Sul 2015, primo e secondo con Lorenzo: "Non abbiamo potuto goderci questo risultato per come erano andate le cose".

Su Quartararo ha confermato: "Ha sorpreso da subito, è diventato il riferimento per tutti". Mentre su Viñales: "Nessuno può mettere in discussione il suo talento, ma è stata un'opera incompleta".

L'arrivo di Max Bartolini a fine 2023 ha rappresentato una svolta. "Ha un suo modo di fare che si fa ascoltare, è sempre in grado di spiegare anche nei momenti difficili", ha dichiarato Meregalli. Sul V4:

"La base è nata bene, i piloti hanno quasi sempre girato meglio con la moto nuova".
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