Don Ciotti chiede uno “scatto” della Scuola contro mafie e omertà: la Costituzione è stata tradita
Автор: Tecnica della Scuola - Notizie scuola
Загружено: 2024-02-22
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Per combattere la mafia servono continuità, condivisione e corresponsabilità: un’azione triplice di cui la scuola deve essere protagonista. A dirlo è stato don Luigi Ciotti, presidente di Libera, ad un mese, il prossimo 21 marzo, dalla "Giornata della Memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie": l’evento quest’anno prevede anche una manifestazione nazionale della scuola a Roma organizzata dalle segreterie del Lazio di Flc-Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola Rua. Il 21 febbraio, don Ciotti ha partecipato, nell'aula magna del Cpia 4 di Roma, con i tre leader di comparto Gianna Fracassi, Ivana Barbacci e Giuseppe D’Aprile (collegato on line), ad una partecipata assemblea aperta al personale scolastico. Il presidente di Libera, “un’associazione di associazioni” giunta al 29esimo anno di vita, ha spiegato che per combattere le potenti mafie “serve un grande impegno culturale, educativo e sociale: la cultura e la scuola sono importanti, come l’educazione”. Quindi, ha chiesto: “Come è possibile che l’Italia, culla della civiltà, sia agli ultimi posti per la povertà educativa e la dispersione scolastica, nonostante l’impegno quotidiano che i lavoratori della scuola ci mettono?”. Don Ciotti ha ribadito più volte che “il lavoro, come la sanità, la scuola e la cultura, sono pilastri fondamentali della società: ma la nostra Costituzione è stata tradita, se siamo qui a dirci questo” dopo decenni di imperversare di mafiosità, oggi ancora più forte di prima. Ecco, ha proseguito, “perché è fondamentale la condivisione: perché è il ‘noi’ che vince. Anche i sindacati, è bene che vadano d’accordo” cancellando “i protagonismi, sempre pericolosi”, ha sottolineato rivolgendosi ai sindacalisti presenti in sala e ricordando che “su certi temi non si può essere divisi”. Quindi, ha chiesto di lavorare per la corresponsabilità, perché si è passati “dal crimine mafioso al crimine organizzato: droga, gioco d’azzardo, usura, ecomafia sono diventate tante parti del fenomeno. Non basta tagliare la mala erba in superficie, bisogna estirparla alla radice. Rappresentanti di polizia e istituzioni hanno perso la vita per questo e va ricordato”. Quindi, ha esaltato “il lavoro sociale, perché la paura si vince incontrandosi e non blindandosi”. Infine, il leader di Libera ha fatto un appello ai docenti e al personale scolastico perché il 21 marzo si rechino alla manifestazione a Roma contro le mafie.
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