La bandiera (I tre colori dell'ipocrisia)
Автор: Arrevuoto
Загружено: 2010-03-01
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"La bandiera" poesia di Angelo Manna (Acerra 1935-2001) non vuole essere un oltraggio a chi ancora oggi perde o rischia la vita per onorare questi colori, ma un invito a riflettere.
Siamo veramente attaccati a questi colori e ci identifichiamo in essi? Ha davvero senso festeggiare i 150 anni di una falsa unità nazionale e nascondere le verità di un finto risorgimento imposto con l' eccidio e il saccheggio a discapito del Sud ora più che mai abbandonato a se stesso e messo in scacco da malavita e corruzione? L'Italia post-risorgimentale ha visto svilupparsi una sola area geografica del paese, ha dato vita ad un divario gigantesco tra Nord e Sud e ha contribuito alla nascita di un leghismo arrogante che urla da anni slogan razzisti come Padania libera, forza Etna e forza Vesuvio. Siamo o no un paese ipocrita? Il mio è populismo, fatalismo piagnone o realismo? Riflettete invece di ascoltare e dare importanza ad un ridicolo rampollo dei Savoia (non direttamente responsabile ma comunque a conoscenza dei fatti) che a Sanremo ipocritamente canta: ITALIA AMORE MIO!!!!
LA BANDIERA
Il simbolo italiano è la bandiera
tinta di rosso bianco e verde
il sangue disperso
la neve di frontiera
e la speranza che giammai si perde.
E tutti insieme questi tre colori
formano un drappo
che infilato nella mazza (asta)
cresce su miliardi di pennoni
e sveglia il senso erotico della razza
il quale senso erotico è il seguente:
SALE LA BANDIERA AL VERTICE DELLA MAZZA
LA GENTE BUTTA UN OCCHIO PER UN MOMENTO
E NON GLIE NE FREGA PROPRIO UN CAZZO.
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