Empoli incubo bomba da 250 Kg della seconda guerra mondiale inesplosa
Автор: Riccardo Germogli Il Fotogiornalista
Загружено: 2025-09-08
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EMPOLI (Firenze)
All’alba, quando le strade erano ancora immerse nel silenzio, Empoli e Vinci hanno cominciato a svuotarsi. In circa 5.000 ieri hanno abbandonato le proprie case per dare spazio a chi, un paio d’ore dopo, avrebbe maneggiato un frammento di storia... esplosiva.
Il cuore dell’operazione era una bomba da 250 chili emersa durante i lavori per il nuovo teatro empolese "Il Ferruccio". Un residuato bellico, metà tritolo e metà memoria, rimasto sepolto per 80 anni sotto piazza Guido Guerra. Attorno a quell’oggetto, a metà settimana, i militari del Genio Ferrovieri avevano innalzato una barriera di cemento per contenere la forza devastante di un’eventuale esplosione accidentale. Senza quella protezione, l’area da evacuare sarebbe stata doppia.
Le manovre degli artificieri sono state precise e infallibili: sei uomini, abituati a dialogare con il pericolo, hanno prima disinnescato la bomba sul posto, poi l’hanno caricata su un camion dell’Esercito per trasportarla a Calenzano. Lì, nella cava messa gentilmente a disposizione dalla ditta edile Vangi, un’esplosione controllata – a quattro metri sotto terra – ha chiuso per sempre questo improvviso e insidioso capitolo della Seconda guerra mondiale.
Fino ad allora, la macchina organizzativa non si è fermata un attimo. Protezione civile, forze dell’ordine, volontari: tutti hanno vegliato sull’evacuazione con grande professionalità, gestendo i flussi, rassicurando i cittadini, presidiando le abitazioni contro eventuali sciacalli. «Avevamo preparato l’evacuazione nei dettagli – ha detto il sindaco di Empoli, Alessio Mantellassi – ma la collaborazione dei cittadini ha reso tutto più facile». Come da programma, alle nove del mattino l’area rossa era già completamente sgombra. Le persone fragili – una settantina – erano state trasferite nei giorni precedenti in strutture adeguate. Qualche decina di persone, tra anziani e famiglie con bambini, ha trovato accoglienza nei centri allestiti per l’occasione.
«Un ringraziamento a tutti i volontari e alle forze in campo – ha commentato il sindaco di Vinci, Daniele Vanni –: la macchina ha funzionato perfettamente».
Così, poco dopo mezzogiorno, le sirene hanno annunciato la fine dell’emergenza. Empoli e Vinci hanno potuto riprendere fiato. Le strade si sono ripopolate, le case riaperte. Ma nell’aria è rimasta una consapevolezza: il passato non è mai del tutto sepolto. A volte riemerge, carico di pericolo.
Proprio per questo, è fondamentale ricordare quanto sia importante effettuare saggi e verifiche approfondite prima di iniziare qualsiasi scavo o costruzione. Anche a 80 anni di distanza, questi ordigni mantengono intatta la loro letale potenza. Basta un errore, un’imprudenza, e possono ancora compiere ciò per cui furono progettati: uccidere. Massima attenzione, sempre.
Un ringraziamento speciale alla ditta Vangi, che ha messo generosamente a disposizione la cava di Calenzano per il brillamento dell’ordigno, contribuendo in modo decisivo alla buona riuscita dell’intera operazione.
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