MINORANZA DI UNO il peso della sconfitta
Автор: minoranza punx
Загружено: 2023-03-02
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i nostri cuori tumefatti
hanno bisogno di battere di nuovo all'unisono
sicuri e impavidi
sprezzanti delle vostre bugie
delle vostre liturgie
dei vostri sotterfugi
delle vostre divise
e condanne a morte.
per la gioia condivisa
per la vita
per la rabbia
per le nostre risate
rubate ai giorni
in cui ci avreste
solo voluto veder morire
del male del mondo
che portiamo nel petto
per le nostre anime strappate
alle radici della speranza.
ci abbiamo provato
cazzo se ci abbiamo provato
abbiamo incendiato tutto
ci siamo innamorati
abbiamo bevuto il veleno
solo per risputarvelo in faccia
abbiamo alzato barricate
che arrivavano fino al cielo.
abbiamo sempre perso
ma abbiamo sempre ricominciato
con un piccolo peso in più sulle spalle.
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il peso della sconfitta
-capitolo 1
00:00 Riesci a sentirmi adesso?
-capitolo 2
02:33 Sempre contro lo stesso nemico
-capitolo3
04:17 Come gli elefanti
Riesci a sentirmi adesso?
Riesci a sentirmi adesso?
Ti chiedo scusa per avere le ginocchia a terra e la testa che sanguina
Del resto non potevo prevedere questo crollo improvviso
Questo abbraccio pesante alle spalle
Riesci a sentirmi adesso?
È importante imparare che la fine non è il germe di un nuovo inizio ma soltanto la fine
La fine sola e fredda di quello che eravamo.
E ora resto ora resto io ora resto soltanto io.
Per un momento mi sono perso nel labirinto del tuo sguardo
Dove ogni prospettiva è falsata per difetto rispetto alle promesse fatte
Così lontano dal centro delle cose dal resto del mondo
E infine una bugia come il sole che tramonta senza più rialzarsi
Dove la vita rimbalza di luce e non getta nessun ombra a nascondere il calore
Ogni ricordo è come una carezza ma non tocca la pelle
E questo freddo mi respira dentro a riempire i polmoni
E ogni ricordo è come una carezza ma non tocca la pelle.
Rimango qui ora sottratto a tutto quello che r/esiste in me.
-Sempre contro lo stesso nemico
mi accompagna ancora
un inquieta speranza
fuoriosa ideale zoppicante
che resta appesa al filo di occasioni mancate
e ora che tutto si sgretola di nuovo
rimane il dubbio di aver perso
più del necessario
più di una volta
e sempre contro lo stesso nemico
do una forma all'ingiustizia
che sembra un tenue colore della normalità
un occasione alla mia rabbia
di lasciare il nascondiglio
e trasformare questa vita come ho
sempre sognato
tirando fendenti a vuoto
ogni sforzo mi ricorda una sconfitta precedente
sempre contro lo stesso nemico
-Come gli elefanti
Dobbiamo credere ancora
guarire dal dolore
dalla solitudine
dalla realtà che schiaccia i nostri occhi
a guardare il cemento
i nostri cuori pronti ad esplodere sotto questo peso
ricominciare a camminare
e poi correre sempre più veloce
perchè nessuno ci vuole aspettare
nessuno ci conosce
e va bene cosi
molti di noi sono strani
ubriachi timidi e insoddisfatti
hanno perso tutto più volte
e ogni volta gli unici pugni al cielo erano i loro
vaffanculo allora
al mondo intero
all'amore perduto
ai debiti
ai desideri
alla depressione che ci accarezza le dita
perchè non c'è un posto dove andare a morire in pace come gli elefanti
non c'è un posto più da poter chiamare casa
non c'è un letto in cui potersi stendere e sognare
rinasceremo di nuovo ma mai uguali a noi stessi
e con più ricordi da dimenticare
da volerdimenticare
questo è quello che nascondono le nostre mani; niente.
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le ombre dal soffitto
parevano cullarmi,
come a mordere ogni mio ripensamento
sentivo una stretta sicura
attanagliarmi le spalle,
accarezzare dolcemente
quel che restava di me,
del mio corpo acuto
chiuso a riccio
e sembravo sereno
quando il dubbio
trasformato in un insetto
si imprigionava dentro un barattolo.
senza via di fuga.
ma sono solo sogni
figli di una notte inqueta,
di questi occhi che non riesco
a chiudere
e di un tempo speso a torto
fra sfortune e maledizioni.
il sole caldo di fine marzo e un sorriso,
mentre ti aspetto seduto sul bordo del marciapiede.
questo voglio ricordare.
Due occhi grandi come squali capaci di inghiottire tutto,di tenerti prigioniero.un cappio al collo,
una lapide sul braccio che mi ricorda che esiste un posto dove vanno le cose a riposare quando finiscono .
Che mi ricorda che da oggi Il futuro ha smesso di essere un opzione necessaria,
che se voglio respirare devo imparare a farlo da solo.
A denti stretti. Anche controvoglia.
Avremo un nuovo inverno di cui avere paura.
E nuove mani ci spingeranno nel dirupo di nuovo da dove vorremmo uscire.
I ricordi sono fantasmi io ho buona memoria e questa stanza è infestata.
l'unica opzione rimane la resa.
08:48 camus is still my copilot
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