LO SPECCHIO CHE RITORNA (1985). Alain Robbe-Grillet e Armando Verdiglione (video 1 di 2)
Автор: spiraliedizioni
Загружено: 2018-08-16
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LO SPECCHIO CHE RITORNA. Video in italiano e in francese (1 di 2)
Alain Robbe-Grillet presenta il suo romanzo “Lo specchio che ritorna”, edito da Spirali. Il convegno si è svolto l’8 giugno 1985 presso la sede di Milano della “Fondazione di cultura internazionale Armando Verdiglione” (via Torino 2). Introduce Armando Verdiglione. Robbe Grillet parla in francese.
“Lo specchio che ritorna” (“Le miroir qui revient”): tra romanzo e autobiografia, Robbe Grillet ci parla della sua vita, del suo passato sempre con lo stile peculiare che l'ha reso celebre esponente del nouveau roman. In "Lo specchio che ritorna" abbiamo il piacere di assaporare la sua prosa asciutta, il suo stile neutro applicato all'autobiografia.
ALAIN ROBBE-GRILLET (1922-2008), scrittore francese: il suo scritto teorico “Una via per il romanzo futuro” (“Une voie pour le roman futur", 1956) è considerato il manifesto del "nouveau roman". Lì Robbe-Grillet ipotizza i caratteri distintivi di un nuovo concetto narrativo che rifiuta il romanzo tradizionale, presunta mimesis del reale, perchè considerato una forma di antropomorfizzazione. Tra le sue opere principali: Le gomme (Les gommes, 1953), Il guardone (Le voyeur, 1955), La gelosia (La jalousie, 1957), Nel labirinto (Dans le labyrinthe, 1959), La casa degli incontri (La maison des rendez-vous, 1965), Progetto per una rivoluzione a New York (Projet pour une révolution à New York, 1970), Ricordi del triangolo d'oro (Souvenirs du triangle d'or, 1978, tradotto in italiano da Spirali), Topologia di una città fantasma (Topologie d'une cité fantôme, 1981), Djinn (1981). Anche come regista, la sua opera cinematografica è sottoposta alla stessa revisione della funzione narrativa.
Incomincia con la sceneggiatura de L'anno scorso a Marienbad (1961) con la regia di Alain Resnais, poi diviene sia regista sia sceneggiatore con I film L'immortale (1963), Trans-Europ-Express (1966), L'uomo che mente (1967), Oltre l'eden (1971), Slittamenti progressivi del piacere (1974). Film dagli ingredienti beffardamente fumettistici, dove la riflessione sul ruolo del montaggio, sulla concatenazione delle sequenze, sulla capacità delle immagini di mettere sullo stesso piano il mondo reale e quello onirico, acquista un nuovo determinante rilievo.
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