E Ancora per poco

E continuo a giocare tra genio e follia,
tra quello che cerco dentro ogni poesia.
Voglio essere vero almeno un momento,
guardarmi in faccia, fermare il mio tempo.
Solo per dirti che non è il tormento
quello che mi spinge a scrivere ogni mio verso:
è che nel dolore mi sento diverso
da tutto, da tutti, dal mondo…
e da te,
che vorresti esserci ma non ci sei — e sappiamo il perché.
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E sono ancora qui, e ancora per poco,
le carte non hanno girato e mi hanno schizzato il gioco.
È saltata la copertura, la finzione, la mia armatura,
e adesso non mi posso più difendere…
ma tu non seguirmi,
lotta, non ti arrendere.
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Perché sono fatto a modo mio:
nell’amore entro nella tua mente,
ma nella mia sofferenza resto indifferente,
da solo con il mio io che non trova il suo suono.
E allora non piangere se non mi riesci a trovare,
io resto lì, dietro al mio altare,
dove un giorno tutto tornerà al suo posto…
ma adesso, ti prego, scappa via dal mio fosso.
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Ancora qui, ma il tempo stringe,
le carte non girano e il destino mi spinge.
È saltata la copertura, la mia ultima cintura,
e adesso sto crollando senza proteggermi…
non venire dove vado,
lotta, non smettere di crederci.
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E se domani tornerò da queste guerre mie,
forse capirò chi sono, forse capirò chi sei.
Ma ora lascia che mi perda, che trovi il mio respiro…
tu resta in piedi,
perché tornerò…
quando avrò il mio destino.