Dentro la Maserati Biturbo: mito anni ’80 tra leggende e verità. La prova su strada
Автор: Automoto.it
Загружено: 2025-08-11
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La Maserati Biturbo è un esempio di come, anche prima dei social, la reputazione sia un elemento fondamentale nelle sorti di una automobile. Appena presentata a fine1981 (non a Torino 1980 come erroneamente ho detto nel servizio, dove fu solo annunciata) generò una straordinaria attesa (oggi si chiamerebbe “hype”). Era la “2000” più potente sul mercato, aveva la fascinosa soluzione del doppio turbo, vantava una linea bellissima e costava poco più di un Alfetta GTV (teoricamente, perché il prezzo aumentò drasticamente già il mese successivo alla presentazione). Ed era una Maserati, per quanto costruita a Lambrate negli stabilimenti Innocenti. Si crearono lunghissime liste di attesa, anche perché l’arrivo nei concessionari continuava a slittare, con clienti che si contendevano la posizione a suon di rialzi. Purtroppo, tanto grande era stata l’aspettativa, altrettanto di conseguenza lo fu la pessima nomea che si costruì una volta sul mercato. La macchina aveva molti difetti “di gioventù”, era evidentemente a corto di collaudo e svariate componenti non rispettavano quanto la clientela si aspettava da una vettura del Tridente. Non a caso, abbastanza di soppiatto, nel 1986 la denominazione Biturbo, ormai identificata come una disgrazia, venne messa da Alejandro de Tomaso in soffitta a favore di abbastanza incomprensibili numeri (222, 422, 2.24,4.24..). La realtà stava invece nel mezzo: si trattava di una automobile che senza alcun dubbio era stata lanciata in economia (finta radica, finta pelle, sterzo della Fiat 131, niente servo o ABS, il carburatore in luogo dell’iniezione) e troppo in fretta, ma è anche vero che aveva personalità e la parte “calda” della meccanica (una volta introdotti una serie di accorgimenti per preservare le turbine) era valida, ad iniziare dal propulsore, che coniugava magistralmente la dolcezza del sei cilindri con la brutalità del turbo. Come racconta Federico, il proprietario delle due Biturbo che proviamo, a fare i collaudi furono in parte i clienti, che poi vivevano la beffa di subire richiami a pagamento. La macchina migliorò rapidamente, purtroppo però vendette molto meno di quanto, una volta “aggiustata” avrebbe potuto.
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