Caterina... e le altre - foto
Автор: TeatroVoCantando
Загружено: 2024-02-02
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Scrivere una drammaturgia per i ragazzi che vanno dalle elementari alle medie sui campi di concentramento è significato partire dalla paura di tutto ciò che è diverso (fuori dal nostro recinto), dalle leggi razziali delle varie riforme religiose e la ghettizzazione degli ebrei sin dal 1500, dal concetto di bellezza di Winckelmann, dall'indottrinamento degli anni 20', dalla propaganda velata di interessi economici. I ragazzi più grandi (medie e superiori) hanno cominciato a recuperare testimonianze dei
sopravvissuti mentre io (la presidente dell’Associazione, Giuliana Satta) ho chiesto via mail ai nipoti di Giovannino Guareschi materiale sulle radio clandestine e il permesso di redigere una drammaturgia. Ogni volta che arrivava una testimonianza ci fermavamo ad analizzare, scoprire, riflettere e capire un mondo che appariva loro lontano ma con sommo stupore si accorgevano di quanto la storia fosse poco cambiata rispetto ai campi di concentramento attuali in molte parti del mondo. Gli allievi artisti hanno
incominciato a lavorare sulle installazioni sia durante lo spettacolo che in varie stanze e corridoi, recuperando materiale o creandolo. Questo lavoro tratta il tema dei campi di concentramento e l'importanza delle radio clandestine che, come cita Guareschi, sono state fondamentali per resistere, uniti dai contatti radiofonici, fino alla liberazione. Nei
Lager c'era una fitta rete di Artisti che traduceva, componeva opere teatrali, musicali, artistiche, letterarie mettendole in scena attraverso metafore, per trasmettere a tutti gli internati le informazioni raccolte dalle radio clandestine.
Nello spettacolo "Caterina... e le Altre" ci sono ebrei, prigionieri politici, nomadi, omosessuali, testimoni di Geova, disabili, bambini e donne sottoposti ad esperimenti, artisti, ma anche bambini nati da unioni miste e militari italiani e tedeschi, quelli che si schierarono contro, costruendo la ribellione via etere, che divenne un filo importantissimo di speranza per ognuno dei prigionieri. Grazie all'enorme coraggio dei militari come i Tenenti Brignole, Olivero, Pisani, Capolozza, Martignago, il Capitano
Angiolillo, il Barone Melodia, il frate cappuccino Grigoletto, Vialli, Picassoni e Giovannino Guareschi che, insieme ai sopravvissuti, racconterà le imprese che portarono alla costruzione delle radio nei campi di concentramento, e finalmente alla conoscenza delle notizie. E noi vi racconteremo, coinvolgendovi, che anche nei momenti più bui la speranza ci dà la giusta arma contro l'indifferenza. Contro tutte le indifferenze.
Un lavoro itinerante ed interattivo che coinvolge tutte le sfere dell'arte e vuole trasmettere il messaggio di avere pensieri ed azioni costruttive e positive, anche quando sembra che non ci siano speranze.
Foto Claudia Matichecchia e Benvenuto Messia
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