SpaceX Dragon Crs-21: nuovi esperimenti in microgravità
Автор: MEDIAINAF TV
Загружено: 2020-11-19
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Dopo avere scodellato per la prima volta quattro nuovi astronauti sulla Stazione spaziale internazionale, la SpaceX si appresta a lanciare la sua ventunesima missione di rifornimento verso il laboratorio orbitante. A inizio dicembre una rinnovata capsula cargo Dragon porterà ristori ed esperimenti nuovi di zecca ai 7 componenti della Expedition 64.
L’elenco degli esperimenti da eseguire nelle condizioni di microgravità della Stazione spaziale lascia intendere come l’attenzione delle agenzie mondiali sia sempre più rivolta alle problematiche connesse ai viaggi interplanetari.
Come BioAsteroid, continuazione dell’esperimento BioRock condotto l’anno scorso dall’astronauta italiano Luca Parmitano per conto dell’Agenzia spaziale europea. All’interno di piccoli “bioreattori minerari” sono collocate rocce basaltiche, simili per composizione a quelle degli asteroidi, in una soluzione contenente batteri “minatori”, ovvero con un metabolismo in grado di estrarre elementi utili dalle rocce.
Le interazioni batteri-roccia, studiate dall’esperimento BioAsteroid in microgravità, presentano molti usi potenziali nell'esplorazione spaziale o per un ipotetico insediamento extraterrestre. I microbi minatori potrebbero, ad esempio, scomporre le rocce in terreno adatto alla crescita di piante, oppure estrarre elementi utili per i sistemi di supporto vitale o la produzione di farmaci.
Se tutto questo sembra fantascienza non lo è certo la necessità di fare ogni tanto una riparazione a un’astronave durante un lungo viaggio. Ma come si comporta una saldatura in assenza di gravità? È questa la domanda che si pone l’esperimento SUBSA-BRAINS, mettendo alla prova il comportamento delle leghe utilizzato in un particolare tipo di saldatura, chiamato brasatura. Una tecnologia che potrebbe servire, tra l’altro, per riparare i danni causati da micrometeoroidi o detriti vaganti sullo scafo di una capsula spaziale.
Il vero punto debole delle missioni di lunga durata sono però le persone, per svariati e complessi motivi, alcuni dei quali ancora ben poco conosciuti. Un apposito esperimento studierà la risposta degli organoidi cerebrali alla microgravità. Si tratta di piccole masse di cellule viventi che interagiscono e crescono, possono sopravvivere per mesi e forniscono un modello per capire come le cellule neuronali e i tessuti nervosi si adattino ai cambiamenti ambientali.
Più noti degli effetti sulle capacità cognitive sono quelli sul cuore, ma non si sa se possono diventare permanenti quando si sta più di un anno nello spazio. L’esperimento Cardinal Heart studierà come i cambiamenti di gravità influenzino le cellule cardiovascolari a livello cellulare e tissutale, utilizzando tessuti cardiaci ingegnerizzati in 3D. I risultati, secondo gli scienziati, potrebbero fornire anche un nuovo punto di vista sui problemi cardiaci in generale e aiutare quindi a identificare nuovi trattamenti o sviluppare metodi di screening del rischio cardiovascolare.
Cervello, cuore e, infine, sangue. L’esperimento HemoCue verificherà la capacità di uno strumento commerciale per il conteggio dei globuli bianchi di funzionare accuratamente anche in microgravità. La capacità autonoma di eseguire analisi del sangue è un passo importante verso il soddisfacimento delle esigenze di assistenza sanitaria per gli equipaggi di missioni future nello spazio interplanetario.
Servizio di Stefano Parisini
Crediti video: SpaceX, Nasa, Esa
Musica CC: Please Tell Me, Hollywood High - Silent Partner
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