Notte in Bivacco - 44 Anni Dopo

Cent’anni fa sulle Alpi nascevano i primi “bivacchi fissi”. Erano scatole a semibotte di legno e metallo prive di cuccette e senza alcuna attrezzatura che offrivano un riparo in caso di maltempo. Gli unici mezzi di comunicazione, quella volta, erano i libri e la montagna era frequentata solamente dagli alpinisti. Da allora i bivacchi si sono moltiplicati e sono diventati confortevoli con cuccette e materassi, con l’avvento delle riviste patinate di montagna i bivacchi cominciarono ad esser frequentati anche dagli escursionisti di alta montagna. Oggi sono pochi gli alpinisti che dormono nei bivacchi prima di affrontare le pareti vicine, invece, sempre più numerosi sono i turisti di media montagna. I bivacchi si stanno velocemente trasformando in una meta per un giro fuoriporta di quel turismo di prossimità esploso dopo il Covid. Ad aumentare esponenzialmente il numero di presenze in questi ultimi anni sono i video e i post sui social fatti da personaggi senza nessuna cultura di montagna che a caccia di like propongono liste di cose da vedere e comprare costruendo un nuovo modo di vivere la montagna che si consuma velocemente. I bivacchi si svuotano di senso e si riempiono di gente ( troppa ) trasformandosi in fondali per i selfie, dove tutto deve essere rapido e condivisibile.