ROCK PROGRESSIVE

Il rock progressivo nacque in Inghilterra nel 1967 come evoluzione del rock psichedelico e soprattutto come musica per la crescita della mente. Questo fenomeno, tipicamente europeo, univa alla musica l’arte, la letteratura e un impegno culturale, fattori che a quell’epoca non erano mai stati presi in considerazione dai musicisti americani. Il progressive assunse i connotati di uno stile di vita e di una filosofia esistenziale ben precisa, volta a sperimentare nuovi panorami musicali e nuove soluzioni artistiche e poetiche.

Il progressive generava musica colta per gente colta ed era un genere musicale indirizzato ad un pubblico d’intenditori d’estrazione intellettuale. Il progressive includeva moltissime influenze stilistiche derivate dal rock, dalla musica sinfonica, dalla musica jazz e da quella elettronica, che unite insieme, cambiarono radicalmente le strutture e gli schemi della forma canzone.

I brani di tre o quattro minuti lasciarono il posto alle “suite”, sinfonie estese, lunghe a volte quanto una facciata intera di un 33 giri. Nelle canzoni c’era molta più musica che testo che veniva svincolato dal messaggio sociale e politico.L’approccio musicale era di natura epica e virtuosa e presentava molti cambi di tempo nella ritmica limitando l’uso dell’improvvisazione da parte del musicista.