Campane di Orvieto - Duomo

Orvieto si presenta al suo visitatore come una città quasi totalmente costruita in tufo e nei quali vicoli ritorti si respira ancora un'atmosfera accogliente e medievale.

Alla fine del 1200 Orvieto è nella fase più florida della sua storia, è una città potente e ben sviluppata a livello politico e istituzionale. Proprio in questo periodo, sotto il governo dei Sette e per volontà della Curia e del Consiglio comunale, viene aperto il cantiere del Duomo che si innesta sulla precedente chiesa di "Santa Maria de Episcopatu", più piccola e da tempo in rovina. Il direttore dei lavori, al quale viene affidato il compito di innalzare la cattedrale, è Fra’ Bevignate, responsabile anche della realizzazione della Fontana Maggiore a Perugia, insieme al responsabile artistico Ramo di Paganello. Nel Novembre del 1290 viene dunque posta a terra la prima pietra della cattedrale di Orvieto, dedicata a Santa Maria Assunta, alla presenza di Papa Niccolò IV.

Per scandire i turni di lavoro nel cantiere, venne fatta costruire (sempre dall'Opera del Duomo) la Torre del Maurizio: al suo interno è ancora in funzione l'orologio meccanico del 1347. Maurizio (storpiatura di "Muriccio") è divenuto tradizionalmente il nome dell'automa che, ruotando il proprio corpo, scandisce le ore colpendo la campana maggiore fusa nel 1351.

L’opera fu terminata solo alla fine del XVI secolo, con la realizzazione delle guglie laterali ad opera di Ippolito Scalza. La ricchezza della facciata, lo slancio delle guglie, l'oro dello sfondo dei mosaici, il rosone e la partitura a fascia della navata, rendono il duomo di Orvieto un capolavoro dello stile romanico-gotico.

L'enorme complesso non venne mai dotato di un vero e proprio campanile: piuttosto fu innalzata una possente vela sul prolungamento di una parete laterale, avente 4 fornici nelle quali vennero collocate 5 campane di epoche e fonditori differenti: il campanone venne realizzato dai fonditori romani Horatius Censor e Marcellus Mannaccius nel 1609; la seconda maggiore risale al 1961, fusa dalla fonderia Marinelli sostituisce una preesistente campana oggi esposta in museo; la terza è del fermàno Ioseph Compianus datata 1598 (del medesimo fonditore citiamo anche il 4° campanone realizzato per il Palazzo dei Consoli di Gubbio, poi sostituito nel 1716    • Gubbio e il settimo Campanone   ); la penultima è di fonditore ignoto e risale al 1551; la campana minore è opera di Francesco De Blasiis col figlio Pietro, anch'essi fonditori romani (altre loro campane sono presenti nel viterbese e nel perugino    • Campane di San Martino in Campo (PG)   ).