Bombardamenti Mestre Marghera, 1944 – Testimonianza in dialetto, con sottotitoli in italiano
Автор: intervistepavan
Загружено: 2025-01-13
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Registrazione audio effettuata da Camillo Pavan il 3 settembre 1993 a Saletto di Breda di Piave TV nell’abitazione del testimone Luigi Disastri (1900 - 2005), all'epoca del bombardamento abitante a Marghera in Piazzale Mezzacapo e con un laboratorio di falegnameria in via Rizzardi. Cassetta 1993.05a
Trascrizione completa (non letterale) dell'intero brano dell'intervista relativo ai bombardamenti di Marghera e in particolare di quello che il testimone ricorda come avvenuto il 7 aprile 1944 su https://archiviointervistedicamillopa...
0:00 Sono venuto a casa dalla Francia
e poi sono andato a cercar lavoro, cercarmi un posto a Marghera
0:24 Non parlatemi degli Americani, non parlatemene più
0:54 Nel rifugio in piazza Mezzacapo
dove ero io, a Marghera, ne hanno ucciso cento trenta due
01:35 – Non si è salvato nessuno!
[...] / Noi ci siamo salvati in sette…
02:06 Passando davanti la farmacia, in via Rizzardi
... ho sentito un lamento , finalmente ho individuato il punto dove c’era la creatura sotto. E quando l’ho individuato, ho cercato di tirare fuori
02:50 Continuavano a bombardare
03:23 Ci siamo messi in tre per tirare
03:58 Ha tirato, poveraccio.
Ma una scarica di bombe ci ha gettati tutti con le gambe in aria
04:25 Mi sono inginocchiato,
e piano piano, piano piano veniva fuori.
04:40 Me la son caricata addosso.
Piano piano me la sono portata a casa
05:21 Poi sono andato fuori a cercar soccorso
è passata una Balilla [...] Mi son messo in mezzo alla strada
06'13'' Dopo tre mesi ho trovato in via Cappuccina a Mestre sua mamma, mi ha detto: “vi abbiamo cercato, Disastri!” [...] “abbiamo un pezzo di terreno, e abbiamo detto: quando troviamo Disastri glielo diamo”
06'32" “Signora, io non voglio niente”
06:36 – Come si chiamava questa ragazza? / Carraro...
L’ho cercata anch’io, dopo [...] Vorrei incontrarla! Pagherei una somma enorme…
07'10" – Mi sembra che ci sia stato un bombardamento, lo stesso giorno che a Treviso, il 7 aprile ’44. Può essere? / Quel giorno là mi hanno rovesciato la bottega.
07:33 A Marghera ne hanno uccisi molti
perché hanno trovato più insediamenti operai, era più facile bombardarli
07:56 – Le industrie di Marghera, sono state colpite?
/ No, no, no: neanche una! Una bomba davanti l’Agip, poi nulla. No, no, che non vengano a raccontarmi delle balle, si sono conservati le industrie, loro.
08:11 Non hanno colpito la ricchezza italiana
, perché serve anche a loro un domani, se occorre.
08'38'' – Gli americani volevano colpire la ferrovia … / Sì, sì, ero vicino alla ferrovia …
09'06'' Ma non era tanto il caso… [di bombardare] Batterie non ce n’era, che sparavano … qualcuna faceva finta! E quelle che avevano, avevano i bidoni di olio, i fumogeni. Li accendevano per fare il fumo.
09:20 Ohh.. fa mica la guerra, col fumo!
09'23'' – Non avevano munizioni, dice. / Ma no! Potevano abbassarsi a venti metri… ah, non sparavano mica.
09:29 – Lei li ha visti?
Sì, sì, li ho visti, sì / – Le batterie che accendevano il fumo… / Sì, sì, le ho viste. Ce n’era una davanti il viale, lì vicino a casa mia e una vicino al laboratorio, in viale Rizzardi.
NOTA
Nell'ottobre del 1917, da giovanissimo operaio militarizzato, Luigi Disastri aveva partecipato alla ritirata di Caporetto: • CAPORETTO, ritirata. Testimonianza diretta...
Fra la prima e la seconda guerra mondiale emigrò in Francia per 15 anni, dal 1923 al 1938. (Leggi la testimonianza https://archiviointervistedicamillopa...)
Con i soldi guadagnati, ritornò in Italia e si trasferì a Marghera dove aprì il laboratorio di falegnameria in via Rizzardi che verrà distrutto dai bombardamenti.
Ritornato al suo paese, riprese l'attività di falegname artigiano in una casetta ai bordi dell'argine del Piave. Nell'immediato dopoguerra, 1945-46, partecipò alla giunta comunale di Breda, nominata dal CLN (sindaco Giuseppe Foresto) come rappresentante del Partito comunista. Ebbe quattro figli, due maschi e due femmine e continuò la sua attività di artigiano "regolare" fino a 66 anni, quando si ammalò sua moglie.
Poi continuò con piccoli lavori almeno fino al 1993 quando lo intervistai: «Da 22 anni che non c'è più mia moglie, qui faccio tutto io, anche nei 1500 metri del vigneto, orto e cortile [...]. Attualmente sto preparando il telaio in abete per una persona di Bergamo che vuole poi farne un tavolino con ripiano in marmo. Tutto il mobile verrà dipinto senza vernice, con sola gommalacca, alcool ... e poi “gomito”, come sessanta anni fa.
La vernice che do io, a mano, viene assorbita dal legno, mentre quelle moderne, che comunque non uso, si posano sopra... ».
Per il testo dell'intervista completa, vai su https://archiviointervistedicamillopa...
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