Ucraina al collasso/ Generale Bertolini: I fronti dell'avanzata russa. Pace? Non arriverà a Natale

IlSussidiario.tv intervista il generale Marco Bertolini, che analizza l’evoluzione del conflitto in Ucraina e le dinamiche internazionali che ne condizionano gli sviluppi. Secondo il generale, l’ipotesi di una svolta entro Natale appare irrealistica: la pace non può essere programmata su date simboliche, soprattutto in una fase in cui la Russia avanza lungo l'intero fronte, conquistando territori strategici come Pokrovsk e isolando le città ancora presidiate da ridotti contingenti ucraini. Bertolini sottolinea, inoltre, la grave crisi politica interna che affligge l'Ucraina, esacerbata da scandali di corruzione che hanno coinvolto ministri, consiglieri e figure vicine al presidente Volodymyr Zelensky. Nonostante la repressione delle opposizioni, emergono voci critiche anche all'interno del Parlamento.

Sul piano internazionale, Bertolini giudica poco significativa la dichiarazione congiunta di Xi Jinping ed Emmanuel Macron a favore di un cessate il fuoco «nel rispetto del diritto internazionale», definendola generica e priva di effetti concreti. La Cina, infatti, mantiene una posizione pragmaticamente favorevole alla Russia, sostenendola sul piano economico e rafforzando i legami commerciali. Pechino, osserva il generale, considera fondamentale evitare una sconfitta di Mosca, evento che avrebbe ripercussioni dirette sui propri equilibri strategici. L’Europa, indebolita e marginalizzata nello scenario euroasiatico, tenta di mantenere un ruolo di interlocutore, ma con scarsa efficacia. In tale quadro, secondo Bertolini, l'ipotesi di una trattativa credibile appare ancora lontana.

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