1.2 ABITARE PLURALE - Il Piano INA-Casa e la crescita della periferia urbana
Автор: CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione
Загружено: 2024-09-10
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A cura di Cristina Casero
CSAC, Abbazia di Valserena
14 settembre - 23 dicembre 2024
A pochi mesi dalla vittoria della Democrazia Cristiana alle elezioni del 18-19 aprile 1948, Amintore Fanfani, agevolando la costruzione di case per lavoratori, presenta il progetto di legge Provvedimenti per incrementare l’occupazione operaia che, approvato il 28 febbraio 1949, nasce per “recare un contributo al riassorbimento dei troppo disoccupati italiani”.
Il Piano INACasa, il più importante programma d’intervento pubblico nel settore dell’edilizia residenziale del dopoguerra, inizialmente prevedeva soltanto la costruzione di case in proprietà che meglio rispondevano alle esigenze d’ordine sociale.
Il Governo si risolse poi a destinare in locazione una percentuale delle case realizzate.
Le prime realizzazioni riguardano piccoli isolati, nuclei insediativi di modeste dimensioni; dal 1951 nuovi quartieri sorgono nelle aree esterne e distaccate dal centro abitato, ai margini del paesaggio urbano, in territori di confine tra città e campagna, caratterizzati da continui contatti di diverse culture, frequenti spostamenti e immigrazione.
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