Alghero Riviera del Corallo di Luciano Bolzoni - Mondorama - 1975
Автор: Marco Busdraghi
Загружено: 2024-12-08
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Documentario turistico degli anni '70 su Alghero e dintorni con i fondali di Capo Caccia e la manifestazione di recupero dei cannoni di un vascello presso l'Isola Piana.
Il ritrovamento del relitto in era moderna avvenne nell’estate del 1969 durante una prova dei campionati italiani di pesca subacquea, organizzati dal circolo Ippocampo, da uno dei concorrenti che mentre si immergeva in cerca prede per la competizione, intravide dei cannoni sparsi sul fondo. Appena raggiunta la superficie per l’eccitazione stette male e dovette interrompere la gara. Testimone a bordo del gozzetto di appoggio l’allora 13enne Marco Busdraghi.
Dopo alcuni anni Luciano Bolzoni responsabile dell’agenzia viaggi Mondorama di stanza presso l’Hotel Capo Caccia, informato della presenza di un galeone affondato presso l’Isola Piana dopo varie immersioni turistiche sul sito organizza l’evento del recupero dei cannoni con la collaborazione dei club subacquei Corallo Sub e Muscarello, e sponsorizzazione della Azienda di Soggiorno e Turismo di Alghero diretta da Franco Serio, che approvò il finanziamento, e la grande partecipazione della comunità algherese. Tra i vari subacquei il celebre Mario Musu, romano, ma di origini algheresi.
Il peschereccio Andrea Padre fece da barca appoggio e con al seguito molte imbarcazioni, gommoni e vedette delle varie forze dell’ordine si raggiunse il luogo teatro delle operazioni di recupero con l’intervento di vari subacquei tra cui Mario Musu, noto subacqueo istruttore romano, ma di origini algheresi e presidente del circolo romano CRAS. Effettuato il recupero tutta la processione di barche raggiunse il porto di Alghero dove era in attesa tutto il popolo con tanto di autorità e banda comunale… Purtroppo i cannoni furono poi abbandonati nel cortile della Guardia Costiera e dopo molti anni restaurati e posizionati nel piazzale fronte mare di Fertilia. In seguito negli anni ’90 sono stati ritrovati dei reperti che hanno dato la possibilità di conoscere la storia del relitto che inizialmente si supponeva fosse un galeone spagnolo, mentre invece si scopri che era una nave del tipo Flyte o Flauto, ovvero una nave da carico armata, della marina Francese al comando del capitano DuVivier con imbarcati 122 tra marinai e soldati, che trasportava anche materiale edile per realizzare avamposti costieri per motivi di conquista militare. Infatti sul fondo sono sparsi nel luogo del naufragio molti mattoni e blocchi di pietra. Vi furono 54 morti annegati e si salvarono il capitano ed altri 57 superstiti. Ancora oggi è visibile il grande cannone ancora incastrato tra le rocce e completamente incrostato. Il sito di immersione presenta vari spettacolari ambienti, archi e piccole grotte ed è ovviamente molto suggestivo e ottimo per fare foto e video di ottimo livello artistico.
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