ACCORDO RUSSIA-UCRAINA: I NODI DONBASS, NATO E TRUMP/ GENERALE MORABITO: I RETROSCENA SUL FUTURO

Su IlSussidiario.tv è andata in onda un'intervista al generale Giuseppe Morabito, analista militare e geopolitico, dedicata all'evoluzione della guerra in Ucraina e alle prospettive di un accordo di pace.
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Morabito ha spiegato che l'elemento realmente nuovo nel quadro negoziale è una maggiore coesione europea, che ha consentito al presidente ucraino di presentarsi ai colloqui con gli Stati Uniti forte di un sostegno politico ed economico consistente. Questo rafforzamento del fronte europeo renderebbe oggi più credibile una soluzione condivisa, anche in vista di una riunione negli Stati Uniti con la partecipazione dei Paesi dell'Unione Europea.
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Nodi irrisolti del negoziato
Secondo il generale, tuttavia, i nodi centrali restano irrisolti: la definizione di una buffer zone nel Donbass, l'estensione dei territori che potrebbero rimanere sotto controllo russo e il futuro della centrale nucleare di Zaporizhzhia, infrastruttura strategica per l'intera area. Morabito ha osservato che la pressione per chiudere il conflitto è forte soprattutto su Washington e Kiev, mentre Mosca non ha urgenza, anche per la stabilità interna del potere russo.

Garanzie di sicurezza e forze internazionali
In merito alle garanzie di sicurezza richieste dall'Ucraina, Morabito ha sottolineato i limiti temporali di qualsiasi impegno americano, legato alla durata dei mandati politici, e ha ipotizzato il coinvolgimento di forze internazionali credibili ma non NATO per il controllo di eventuali zone smilitarizzate.
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Prospettive di accordo
Quanto alle relazioni tra Stati Uniti e Russia, l'analista ritiene possibile una convergenza su diversi punti tecnici, pur escludendo un accordo totale già definito. Ha evidenziato che un'intesa di pace dovrebbe includere elezioni in Ucraina, la gestione internazionale di Zaporizhzhia e un grande piano di ricostruzione sul modello del Piano Marshall, condizioni indispensabili per una pace stabile e sostenibile.
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