Chiesa di Saguedo, frazione di Lendinara (RO)
Автор: Campane del Polesine e non solo
Загружено: 2025-02-06
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La chiesa di Saguedo, frazione di Lendinara (RO), è dedicata a San Barnaba Apostolo.
Esisteva già nel 1564 ed era munita di 5 altari: San Barnaba, B. V. Maria, S. Lucia, S. Giuliano e ai SS. Cosma e Damiano. Fino al 1567 era aggregata alla chiesa di Barbuglio, da cui è stata staccata.
All’epoca la festa patronale si concludeva con un pranzo in chiesa, probabilmente rimasuglio di antiche tradizioni pagane.
Tutti gli anni in occasione dell’Ascensione, il parroco di Saguedo faceva la processione fino all’argine del fiume Adige, impartiva la benedizione e sulla via del ritorno faceva tappa in chiesa a Barbuglio per cantare il Vangelo delle Rogazioni. Questa cerimonia era oggetto di forti rivalità, tanto che la voce arrivò alle orecchie di Napoleone Bonaparte, il quale decise di imporre la fine delle ostilità.
L’edificio odierno, come riporta la lapide sopra il portone principale, fu innalzato dalle fondamenta nell’anno 1794 con le offerte dei fedeli. La chiesa, in stile neoclassico, venne ultimata nel 1797. Progettista e direttore dei lavori fu Don Giacomo Baccari, che aveva progettato anche altre chiese dei dintorni.
Sulla facciata si trovano 3 statue che rappresentano la Fede, la Speranza e la Carità.
L’interno, a navata singola, presenta alcuni altari barocchi in marmi policromi e diverse opere pregiate di scuola veneta. Al centro della navata si trova un dipinto che raffigura la Gloria di Barnaba. Sono presenti due tele del 1624 di Palma il Giovane: la prima, situata in abside, ritrae la Resurrezione di Cristo con i Santi Barnaba e Paolo; la seconda, situata in sacrestia, ritrae una Natività. Non passano inosservate due statue: la Madonna col Bambino e l’Angelo a braccia conserte. Nel pulpito si trova una formella dorata che ritrae la Samaritana al pozzo, opera del Saccadei (Giuseppe Fava).
A partire dal 2009 questa parrocchia è passata sotto al duomo di Lendinara con Don Vittorio de Stefani.
In controfacciata si trova l’organo realizzato da Giovanni Tonioli nel 1858. Lo strumento ha un manuale, pedaliera concava di 26 tasti. La trasmissione è del tipo meccanica sospesa, con 26 registri sul lato destro della tastiera. Questo strumento negli anni è andato in disuso, alcune canne sono state rimosse a causa dei tarli che hanno danneggiato il somiere.
Il campanile, situato sul lato sinistro della chiesa, ospita 5 campane a slancio. Non sono state trovate registrazioni di queste campane, quindi risulta impossibile stabilire l’intonazione delle stesse. Però, viste le dimensioni e il telaio identico a quello di San Biagio (Lendinara), non si esclude che possano avere note simili (note più attendibili: sol3 la3 si3 do4 re4 se così fosse, sarebbero la fotocopia di quelle di Canda). Non si trovano dati in rete, però dalle fotografie si ottiene qualche informazione di seguito riportata:
1) campana maggiore, originale di epoca Ottocentesca, è dedicata probabilmente al patrono San Barnaba.
2) seconda, riporta come iscrizione “Sub umbra alarum tuarum protege nos”.
3) terza, riporta l’iscrizione “In te domine speravi non confundar in aeternum”, restituzione bellica n. 206
4) quarta, riporta l’iscrizione “Properate gentes audite verbum dei”.
5) quinta, situata sotto la cuspide e quasi ricoperta di guano, è difficile da identificare, anche se ingrandendo alcuni fregi sembra essere coetanea della campana maggiore.
Le campane sono opera della fonderia Colbachini - Padova. Il concerto originale risale ai primi decenni dell’Ottocento (anno di fusione sconosciuto). Nel 1943 sono state requisite le 3 campane mezzane (seconda, terza, quarta), restituite nel 1948.
Queste campane, come si vede dalle foto, sono ferme dal 1998 per motivi statici (probabilmente mancavano soldi per restaurare il campanile), quindi in via provvisoria sono state installate 4 trombe collegate a un simulatore Belltron (mod. Notre Dame/Giotto, a volume altissimo). Fino al 2019 le trombe suonavano tutti i giorni l’Ave Maria alle ore 20, una campana di nota mib3 a distesa simulata al mezzogiorno feriale, e la melodia Christus Vincit alle ore 8 dei giorni festivi. Per la messa suonava un concerto simulato in do3 (intonazione simile a quella del duomo di Lendinara), in lontananza sembrava di sentire dei fusti senza fondo.
Con la chiusura della chiesa, avvenuta nel 2019 causa infiltrazioni di acqua piovana (dai primi altari di sinistra vicini alla cantoria), la programmazione è stata variata sostituendo la distesa di mezzogiorno con la melodia Regina Coeli.
Link dove potete sentire un organo Tonoli simile a quello di Saguedo: • LONIGO IMPROVISATION BY ERIC DALEST 20 OCT...
Link con la melodia del mezzogiorno: • Campane di Saguedo di Lendinara (RO) - Ang...
Link dove si intravede in parte l’interno della chiesa • Chiara e Fabio Saguedo
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