Mia moglie è sparita alla festa aziendale, quando è tornata ho capito tutto dal suo odore

Julian Carter credeva di avere una vita perfetta. Un matrimonio felice di nove anni con Rachel, la sua collega, la sua confidente, la sua anima gemella. Lavoravano fianco a fianco, condividevano ogni segreto e per tutti erano la coppia d'oro dell'azienda, la prova vivente che l'amore nato in ufficio poteva non solo sopravvivere, ma prosperare. La loro era una routine fatta di complicità, di cene condivise e di battute private che solo loro potevano capire. Julian era convinto di conoscere ogni sfumatura di sua moglie, ogni suo pensiero, ogni suo respiro. Ma a volte, le persone che pensiamo di conoscere meglio sono quelle che nascondono i segreti più oscuri.

Tutto è crollato durante l'annuale festa di Natale aziendale, l'evento più atteso dell'anno. Quella sera, Rachel era più bella che mai. Indossava un abito blu notte che esaltava i suoi occhi e un'acconciatura elegante che aveva richiesto ore di preparazione. Era radiosa, la sua risata echeggiava nella sfarzosa sala da ballo del Grand Meridien Hotel, e Julian non poteva fare a meno di sentirsi l'uomo più fortunato del mondo mentre la osservava da lontano, così piena di vita.

Poi, intorno alle dieci e mezza, nel pieno dei festeggiamenti, Julian si è reso conto che Rachel era sparita. All'inizio non ci ha dato peso, pensando fosse andata in bagno o a chiacchierare con qualche amica in un angolo tranquillo. Ma i minuti passavano, trasformandosi in un'attesa snervante. L'ha cercata ovunque: tra la folla danzante, nei corridoi, persino fuori, nell'aria gelida di dicembre. Niente. Di Rachel non c'era traccia.

Quarantatré minuti. Per quarantatré lunghissimi minuti, un'inquietudine gelida si è fatta strada nel suo petto, un presentimento oscuro che non riusciva a scacciare. E poi, eccola. È apparsa all'improvviso da un corridoio laterale, quasi correndo, con un'aria affannata. Ma non era più la stessa donna di un'ora prima. I suoi capelli, prima impeccabili, erano in disordine. Il trucco era sbavato e il rossetto quasi svanito. Ma il dettaglio che ha gelato il sangue a Julian è stato un altro: un odore. Un profumo maschile, forte, legnoso, che non era il suo. Un odore che le si era impregnato addosso, sui vestiti, sulla pelle.

"Dove sei stata?" le ha chiesto, la voce tesa. La sua scusa è stata debole, quasi patetica: si sentiva poco bene, aveva bevuto troppo ed era rimasta in bagno a riprendersi. Ma i suoi occhi fuggivano, le sue mani tremavano. In quel momento, Julian ha capito che la sua vita perfetta era solo un'illusione. Non sapeva ancora la verità, non conosceva i dettagli sordidi di quel tradimento, ma il sospetto era ormai una certezza velenosa. Quella notte, tornando a casa, ha capito che nulla sarebbe stato più come prima. Ma non poteva immaginare quanto profonda fosse la tana del coniglio, né che la chiave per scoprire l'intera, devastante verità gli sarebbe stata consegnata la mattina dopo dalla persona più inaspettata di tutte, svelando una rete di bugie che andava avanti da mesi.
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