Il bandito e il campione - Francesco De Gregori.
Автор: TheFraberto
Загружено: 2024-10-24
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Questo brano racconta la storia di due figure emblematiche e contrastanti: Costante Girardengo, celebre campione di ciclismo, e Sante Pollastro, noto criminale e anarchico. Entrambi sono originari di Novi Ligure, un paese del nord Italia, e condividono un'infanzia segnata dalla povertà e dal sogno di sfuggire a quella condizione. Nonostante i loro destini divergano, i due uomini rimangono legati da una forte connessione simbolica, rappresentando, in modo speculare, due strade diverse per cercare riscatto.
Sante e Costante sono stati bambini insieme. In un borgo di Novi Ligure hanno sognato di scappare sulla bici, lontano dalla miseria. I loro destini si sono incrociati e divisi su piste di ghiaia e terra battuta, restando intrecciati negli anni della latitanza e dei trionfi. Il racconto della loro amicizia è quello dell’Italia tra le due guerre: una «storia di prima del motore», in cui il ciclismo era fatto da eroi soli; una questione privata tra l’uomo, la macchina e la strada. Il campione e il bandito narra il leggendario riscatto di due contadini cresciuti troppo in fretta, in una terra di fame e freddo sprofondata in una nebbia di latte. Una storia in cui il campione è un bandito e il bandito è un campione.
Costante è stato campione italiano per nove volte consecutive, ha vinto due Giri d’Italia, tre Giri di Lombardia e sei Milano-Sanremo. Le sue gambe strappano le ruote al selciato, la sua bici vola, arriva davanti a tutte le altre a Lipsia, Milano, Grenoble. Costante è il più grande ciclista del mondo. Sante è un assassino, un ladro, e allo stesso tempo un capro espiatorio, un raddrizzatore di torti, un anarchico generoso, un dandy che ruba ai ricchi per dare ai poveri. Sante è il più famoso rapinatore italiano.
Girardengo è descritto come un eroe del ciclismo, una figura leggendaria che domina le strade fangose e insidiose dell’Italia tra le due guerre, é il simbolo di chi lotta con la propria forza fisica, della fatica che porta alla gloria. In una delle sue imprese più memorabili, descritta nel brano, fugge in solitaria per duecento chilometri, un gesto che lo consacra come uno dei più grandi ciclisti di tutti i tempi.
Pollastro, invece, è l'antieroe. Descritto come un bandito e rapinatore, è anche una figura ambigua: un anarchico che si ribella all’ingiustizia sociale e che, nonostante la sua violenza, è visto come una sorta di Robin Hood, un "raddrizzatore di torti". Dopo essere diventato fuorilegge, la sua fuga lo porta a Parigi, dove si rifugia tra criminali, artisti e anarchici italiani. La sua vita è segnata dalla fuga per evitare la polizia, dalle rapine e dagli scontri a fuoco, ma anche da un certo carisma e dalla generosità verso i più poveri
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