Rudolf Steiner, l'empirismo inglese e Kant

Il terzo capitolo di Linee Fondamentali di una gnoseologia della concezione goethiana del mondo (O.O. n. 2) inizia a entrare nel cuore del pensiero filosofico di Rudolf Steiner.
Servono però delle coordinate di base sulla storia della filosofia che precede Rudolf Steiner per comprendere al meglio il significato delle sue parole.
In questo video cerco di fornire queste coordinate minime, sintetizzando in modo estremo i due punti di riferimento principali a cui si riferisce in modo critico Steiner, ossia l'empirismo inglese e Kant.
Come vedremo, quando Rudolf Steiner esplora il suo concetto di esperienza:
(i) accetta un presupposto dell'empirismo: tutta la conoscenza deriva dall'esperienza, non è possibile nessuna conoscenza senza esperienza; tuttavia
(ii) si differenzia dall'empirismo di Locke, perché, diversamente da Locke, afferma che dall'esperienza pura non nascono nemmeno le idee semplici senza la cooperazione del pensare; per Locke la mente è una tabula rasa che si popola grazie alle sensazioni in modo passivo: per Rudolf Steiner le percezioni dei sensi (esteriori e interiori) senza il pensare non producono nessuna idea. Attenzione: questa però è una semplificazione. O meglio: la prima tappa dell'esperienza pura. Vedremo poi a cosa mi riferisco.
(iii) riguardo a Hume e all'assoluto scetticismo in ordine alla possibilità di raggiungere una conoscenza valida attraverso la sola esperienza, accetta questa premessa come “prima tappa” dell'osservazione; l'esperienza pura, al primo sguardo, appare esattamente come ce la descrive Hume, completamente priva di connessioni; ma è soltanto la prima tappa;
(iv) è molto vicino a Kant, quando afferma che l'esperienza, anche senza il pensare, porti un suo contenuto: qualcosa viene percepito, quello che manca è il significato da dare alle relazioni fra le varie percezioni. Ma uno dei passi che allontana Steiner da Kant in modo netto lo riavvicina agli empiristi. Perché in questo come in tutti gli altri libri Rudolf Steiner fra propria la massima principale dell'empirismo, già tanto cara a Goethe: "tutta la conoscenza deriva dall'esperienza". Con una aggiunta: e cioè che, nonostante ciò, si tratta comunque di conoscenza valida.

Questa è la strada che segue Rudolf Steiner e che viene descritta nei suoi libri.
Su queste premesse possiamo quindi affrontare il pensare, rendendo il pensare stesso un oggetto di esperienza.
Come scriveva nel primo capitolo di Linee Fondamentali di una gnoseologia di una concezione goethiana del mondo, a pag. 28: “Frammezzo ai fatti dell'esperienza dobbiamo ricercare il pensare stesso, come fatto di esperienza.”